Epifani: “La data del congresso non cambierà”
”La data delle primarie non cambierà”. L’affermazione, risoluta, è del segretario Pd Guglielmo Epifani rispondendo a chi ipotizza che ci siano manovre per far slittare la fine del congresso rispetto all’8 dicembre.
“In direzione – ha detto Epifani – si chiuderanno tutte le questioni, abbiamo approvato la data, abbiamo approvato nei fatti il regolamento”.
Sempre sull’assemblea, il segretario ammette che sono mancati i numeri per modificare lo statuto del Pd (non per il numero legale, ma per la maggioranza qualificata richiesta che non è stata raggiunta). “Credo però che si troverà il modo perché si rispetti anche quello che volevamo affermare, cambiando lo statuto: e cioè che il segretario che andremo ad eleggere non sarà automaticamente anche il leader della coalizione“.
Epifani è intervenuto anche sulle affermazioni dure del ministro Fabrizio Saccomanni, che ha minacciato dimissioni dopo le continue pressioni volte a evitare l’aumento dell’Iva e le “avvisaglie” di nuove elezioni a breve termine: “Se Saccomanni oggi è costretto a fare una politica di bilancio rigorosa è per le responsabilità della politica catastrofica che il centrodestra al governo ha tenuto e che ha portato lo stesso governo a firmare quegli accordi che oggi Saccomanni deve rispettare: criticano Saccomanni che fa le cose che e’ costretto a fare per le responsabilità che ha avuto il governo di centrodestra. E’ la solita inversione di senso e di responsabilità”.
Il segretario Pd, di fatto, conferma la fiducia al ministro dell’economia, non senza porre una condizione: “L’unica cosa che gli chiediamo è che quando si tratterà di fare scelte di rigore si ricordi sempre che in una crisi come questa le scelte di rigore hanno bisogno di grande equità e grande giustizia sociale“.
Continua intanto il dibattito interno: se il renziano Davide Nardella lamenta “Non ho mai visto finora un messaggio chiaro di disponibilità verso Renzi da parte dei suoi avversari, almeno nel creare le condizioni migliori possibili per un confronto aperto e leale”, la stessa area continua a temere che gli impegni presi ieri in assemblea non siano rispettati. “La commissione congresso stende un regolamento, ma sarà la direzione ad approvarlo o meno. Là ciascuno si prenderà le sue responsabilità sulla volontà di attuare quanto è stato deciso in Assemblea, cioè di svolgere il congresso l’8 dicembre o non svolgerlo, perché l’alternativa vera è questa”.
Gabriele Maestri