Clownterapia: il tuo sorriso può fare la differenza
Tutti lo conoscono per il suo nasone rosso, per i suoi capelli lunghi mezzi grigi e mezzi blu ma soprattutto per il suo incredibile spirito altruista. Stiamo parlando di Hunter Doherty Adams, meglio conosciuto come Patch (in inglese “pezza”, “cerotto”).
Un altruismo, il suo, maturato dopo un passato doloroso e sofferto: la morte precoce del padre, il ricovero in psichiatria e due tentativi di suicidio. Ma per il medico di Washington tutto questo si è tramutato in un’incredibile forza e in un’ irrefrenabile voglia di fare del bene.
Ecco allora la laurea in medicina e le fondamenta di un progetto che da lì a poco sarebbe diventato realtà: il Gesundheit! Institute, un ospedale interamente gratuito, fondato nel 1971 e tuttora alimentato dai soci e dalla collaborazione di medici e volontari provenienti da tutta America.
Il tratto distintivo è il memorabile metodo terapeutico, sostenuto da una filosofia che per Patch è una vera e propria compagna di vita: « Per noi guarire non è solo prescrivere medicine e terapie ma lavorare insieme condividendo tutto in uno spirito di gioia e cooperazione. La salute si basa sulla felicità – dall’abbracciarsi e fare il pagliaccio al trovare la gioia nella famiglia e negli amici, la soddisfazione nel lavoro e l’estasi nella natura delle arti».
Sia il personaggio che il metodo da lui promosso e sostenuto, tra consensi e incredulità, hanno subito suscitato la curiosità di tutto il mondo, tanto da diventare oggetto, nel 1998 del celebre film interpretato da Robin Williams.
Su questo, però, il commento di Patch Adams è stato piuttosto duro e schietto: «Ha fatto 21 milioni di dollari per fingere di essere me per quattro mesi, in una semplicistica versione, e non ha dato nemmeno 10 dollari per il mio ospedale gratuito. Il vero Patch Adams, se avesse avuto i 21 milioni di dollari di Robin, li avrebbe donati tutti a un ospedale libero in un Paese dove 80 milioni di persone non hanno possibilità di ottenere assistenza sanitaria».
Fatto sta che non si fecero attendere imitazioni oltreoceano, anche da noi, in Italia. Nel nostro paese oggi esistono varie associazioni che promuovono la clownterapia, come l’associazione ViviamoInPositivo, nata a Torino nel ‘97, che ha organizzato corsi in 35 città d’Italia da adesso fino a novembre 2014. Lo spirito è lo stesso che anima il Gesundheit! Institute. Unici requisiti per i frequentanti: 3 palline da giocoliere, un rossetto rosso, un paio di bretelle e tanta voglia di fare.
E con il naso rosso sarà più facile tirare fuori il clown che vive dentro di noi. Del resto si sa: basta un sorriso per fare la differenza. E se quel sorriso fosse proprio il tuo?