Tre volte Merkel e niente tapering: l’economia continua a girare in tondo
Sono passate le scadenze più importanti a livello macroeconomico del mese di settembre, ma nulla è cambiato: la Federal Reserve ha deciso di lasciare inalterato il suo programma di quantitative easing, mentre in Germania Angela Merkel dovrebbe riuscire a raggiungere il suo terzo mandato forte della maggioranza quasi assoluta raccolta alle elezioni di domenica, anche se probabilmente sarà necessario allearsi con i socialdemocratici.
Si ritorna dunque al via, con poche differenze rispetto a pochi giorni e poche settimane fa: la campagna elettorale, per quanto riguarda l’Europa, si è svolta in base ad un semplice assunto ovvero “lasciamo i problemi dell’Europa fuori dalla Germania”, sicché chiunque avesse vinto avrebbe comunque mantenuto lo status quo. Anche per questo motivo gli euroscettici di Alternative für Deutschland non sono riusciti a raccogliere quella manciata di voti necessaria per entrare alla Bundestag: l’euroscetticismo, in altre parole, è una condizione abbastanza comune sia fra i partiti che nella popolazione, sia pure con diverse gradazioni, e agli elettori dev’essere piaciuto quello di Angela Merkel, ovvero “l’europeismo va bene, ma la Germania prima di tutto e magari sopra a tutto”.
L’unica speranza (per modo di dire) è rappresentata dai socialdemocratici, i quali hanno spesso criticato l’eccessivo rigore della Merkel, pur non arrivando a comprendere, come gran parte della società tedesca, che per far tornare la crescita sarà necessario iniettare quattrini nel sistema (come fecero i Paesi del Sud Europa quando la Germania era in crisi, nel 2003), che attualmente possono essere iniettati o da chi ce li ha, vale a dire la Germania in primo luogo, oppure andranno raccolti attraverso manovre di sforamento controllato del deficit pubblico. Va infatti ricordato che l’austerità, provocando disoccupazione di lungo periodo, svaluta il capitale umano, deprimendo la crescita non solo nella breve ma anche nel lungo periodo, sicché i germi della malattia circoleranno nell’area ancora a lungo.
Intanto la Federal Reserve ha annunciato che non ci sarà un tapering a settembre; tuttavia è stato reso noto che la decisione è arrivata in modo combattuto, cosa che aumenta le possibilità che possa essere annunciata una decelerazione del piano di acquisti di titoli di Stato a partire dal mese di ottobre o da quello di dicembre. Il primo caso sembra improbabile, poiché nella riunione di fine ottobre non è prevista una conferenza stampa, dunque Bernanke non potrebbe spiegare i motivi per cui sono arrivate novità così grosse.
Più probabilmente la Federal Reserve sta cercando di confondere quanto più possibile le acque, preparando in questo modo il terreno affinché i mercati possono affrontare una decisione così importante senza produrre eccessivi scossoni.
L’agenda macroeconomica per i prossimi giorni della settimana prevedono, a partire da martedì, l’indice IFO che misura la fiducia delle aziende tedesche, che secondo le previsioni dovrebbe risultare in aumento anche grazie alla vittoria della Merkel. Gli Stati Uniti, invece, rilasceranno il dato sulla fiducia dei consumatori, che dovrebbe essere confermata in calo 79,8 punti.
Mercoledì verrà resa nota la fiducia dei consumatori italiani, che dovrebbe risultare in lieve aumento a 98,5 punti. Dagli Stati Uniti si attendono invece gli ordinativi di beni durevoli, che su base mensile dovrebbero tornare a crescere dell’1 per cento, e la vendita di nuove abitazioni, che dovrebbero a loro volta aumentare a 420 mila unità.
Giovedì l’Italia renderà note le vendite al dettaglio, attese in aumento su base mensile dello 0,3 per cento, e inoltre metterà all’asta dei Bot a sei mesi. Gli Stati Uniti, oltre alle solite richieste di disoccupazione, la cui affidabilità è attualmente viziata da alcuni aggiornamenti informatici, renderanno nota la stima definitiva del Pil per il secondo trimestre: la crescita dovrebbe essere del 2,6 per cento.
Venerdì conosceremo il livello di fiducia delle aziende italiane, che dovrebbe risultare in aumento a 93,4 punti, dopo di che andranno in asta Btp a 5 e 10 anni. Sarà anche giornata di inflazione tedesca, che tuttavia dovrebbe essere confermata sui livelli precedenti con una crescita, su base mensile, nulla.