Egitto: Fratelli Musulmani di nuovo in clandestinità

Pubblicato il 24 Settembre 2013 alle 14:10 Autore: Guglielmo Sano

Egitto: Fratelli Musulmani di nuovo in clandestinità

La corte del Cairo con un provvedimento urgente ha decretato la messa al bando dei Fratelli Musulmani.

La sentenza di primo grado pronunciata, dal giudice Mohammed al Sayed, dispone l’interdizione, della confraternita e delle organizzazioni, anche politiche, a essa collegate, da qualsiasi attività, oltre alla confisca dei beni e al sequestro di tutti gli immobili.

Con questa decisione, la corte del Cairo, accetta il ricorso del partito di sinistra El Tagammoe, che accusava i Fratelli musulmani di stoccare armi nei propri uffici e di svolgere attività illegali ed eversive.

Da tempo era nell’aria una decisione di questo tipo contro il movimento conservatore e tradizionalista.

Dopo la destituzione, da parte dell’esercito, dell’ex Presidente Morsi (che apparteneva a Giustizia e Libertà, ala politica dei Fratelli Musulmani) lo scorso 3 Luglio: in Egitto si è scatenato un braccio di ferro tra governo di riconciliazione nazionale, e sostenitori di Morsi, per questi ultimi il legittimo presidente del paese oltre che, primo, a essere democraticamente eletto.

Scontri di piazza sanguinosi, durante le manifestazioni organizzate dalla confraternita, ai quali sono seguiti durissimi atti di repressione da parte dell’esercito, che non esitava a sparare sulla folla persino dagli elicotteri, come durante il “Venerdì di Collera” di metà Agosto: questo il ritratto dell’Egitto degli ultimi mesi.

La repressione è continuata, per tutta l’Estate, anche sul piano degli arresti sia di molti semplici militanti trovati in possesso di armi o in palese violazione del coprifuoco, sia ai vertici dei Fratelli musulmani: la “guida spirituale” dell’organizzazione Mohammed Badie, che aveva annunciato che durante una manifestazione sarebbero morti oltre 4500 manifestanti, una volta arrestato, il 19 Agosto, e accusato di “istigazione all’omicidio”, è stato colpito da ictus dopo essere giunto in carcere.

Agli inizi di Settembre il Consiglio di Stato egiziano ha cominciato a prendere in considerazione l’ipotesi di porre fuorilegge i Fratelli musulmani: in molti sostenevano che non avessero i requisiti per essere riportati nell’elenco delle Ong.

Hazem Beblawi, il premier provvisorio, aveva addirittura proposto che venissero sciolti tutti i partiti politici di ispirazione dichiaratamente religiosa: proposta che poi non ha avuto seguito.

La decisione di questi giorni, contro la quale l’organizzazione ricorrerà in appello, impone ai Fratelli Musulmani un vero e proprio “ritorno al passato”.

Fondati nel 1928, subirono una dura condanna alla clandestinità durante la monarchia, non fu da meno Nasser, salito al potere nel 1954. Durante il periodo di Sadat ritornarono alla luce del sole. Mubarak gli permise di candidarsi alle elezioni, anche se non direttamente. Fino a quando non raggiunsero il potere in seguito agli eventi di Piazza Tahrir.

 

 

 

 

 

 

 

 

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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