Sondaggio Ipsos per Ballarò: per gli italiani l’instabilità politica alla base degli squilibri di bilancio
Il sondaggio realizzato da Ipsos e presentato come ogni martedì durante Ballarò, accanto alle intenzioni di voto, ha indagato anche questa settimana le opinioni degli italiani riguardo l’attualità politica.
In primo luogo, è di questi giorni la notizia dello sforamento del tetto del 3% del rapporto deficit/pil da parte dell’Italia. Di fronte alla domanda su chi o cosa fosse il maggior responsabile di questa situazione, oltre i due terzi ha ritenuto che ciò sia colpa dell’instabilità politica, mentre circa un 20 per cento ha distribuito le responsabile fra i partiti e soltanto il 4% ha indicato Letta. Per rientrare nei parametri, nel confronto fra due ipotesi, ovvero la reintroduzione della seconda rata IMU e l’aumento dell’IVA, una larga maggioranza (58%) preferirebbe la prima soluzione.
Passando alle opinioni sugli attori politici del momento, il confronto fra Matteo Renzi ed Enrico Letta finisce in parità o quasi, con il 39% che ha più fiducia del premier e il 38% del sindaco di Firenze. Operando lo stesso confronto fra Berlusconi e Alfano, fra tutti la spunta il vicepremier Alfano (32%) contro il 25% dell’ex Cavaliere, anche se nell’elettorato PDL ispira più fiducia Silvio Berlusconi. Rispetto alle capacità politiche dei maggiori leader italiani, per gli intervistati il più sopravvalutato risulta essere Silvio Berlusconi (31%), “testato” a lungo dagli italiani come Presidente del Consiglio, seguito da Beppe Grillo (22%), mentre Renzi, Letta e Alfano rimangono fra il 13 e il 10 per cento.
Anche nell’attuale contesto politico ed economico, per il 47% risulta comunque meglio un Governo vicino alla propria parte politica, mentre un 40% propende per le larghe intese, anche se differenti da quelle che si vanno a delineare in Germania dopo le elezioni di domenica. Infine, la forza politica che più ha causato irritazione nell’elettorato negli ultimi mesi risulta essere per una percentuale significativa e vicina alla metà degli intervistati (44%) il Movimento 5 Stelle, del quale probabilmente non è piaciuta la totale indisponibilità a prendersi responsabilità di governo e a collaborare. Un quarto ha scelto inoltre il PDL, mentre il 18% ha indicato il PD.