Telecom, Bernabè pronto a presentare le dimissioni

Pubblicato il 26 Settembre 2013 alle 18:19 Autore: Luigi Guerra

Il telefono no, non l’avevo considerato: Telecom in mani spagnole

L’Italia ancora una volta terra di conquista per lo straniero. Si è infatti chiuso l’accordo tra Telefonica, multinazionale spagnola del settore delle telecomunicazioni, e i soci italiani della scatola che detiene il controllo di Telecom, ossia Telco. In virtù dell’aumento di capitale sottoscritto, pari a 324 milioni di euro, gli spagnoli di Telefonica salgono al 66% della holding Telco, con Mediobanca, Intesa e Generali che diluiscono le loro quote, potendo inoltre esercitare un’opzione call fino a maggio 2014 con cui acquistare le residue quote delle controparti italiane[1]. Fintanto che non verrà esercitata l’opzione per pervenire al pieno controllo di Telco, a cui compete il 22,4% di Telecom Italia, Telefonica non risulterà socio di controllo della holding.

L’operazione spagnola – L’obiettivo degli spagnoli è evitare che intervengano, almeno per il momento, le autorità brasiliane, visto che con l’operazione su Telco la multinazionale Telefonica, già proprietaria dell’operatore telefonico brasiliano Vivo, allungherebbe i tentacoli su Tim Brasil, la controllata brasiliana di Telecom Italia. Scongiurato, inoltre, il lancio di un’Offerta Pubblica di Acquisto su Telecom da parte della società guidata dall’amministratore delegato Cesar Alierta, essendo in pancia a Telco una quota di Telecom inferiore alla soglia del 30% del capitale rilevante ai fini di un’Opa obbligatoria. Per ora, dunque, gli azionisti di minoranza non portano a casa nulla. Non è tuttavia escluso che la gestione di Telecom da parte degli spagnoli possa recare beneficio proprio a quegli stessi azionisti di minoranza che hanno assistito inermi al declino dell’operatore telefonico italiano. I numeri parlano chiaro: Telecom Italia è nelle retrovie (solo ottava) nella classifica per dimensioni, sopravanzata da tutte le compagnia telefoniche di bandiera, con un indebitamento netto pari a 28 miliardi di euro[2].

Bernabè pronto a dimettersi –  Franco Bernabè avrebbe deciso di lasciare la guida di Telecom Italia per evitare spaccature nel Cda che sarebbero state fortemente dannose per la società. Secondo quanto si apprende, Bernabè potrebbe presentare le proprie dimissioni al prossimo consiglio di amministrazione, convocato per giovedi’ 3 ottobre.

Aziende italiane preda degli stranieri – L’operazione di riassetto su Telco da parte degli spagnoli va ad aggiungersi peraltro alle numerose acquisizioni conclusesi negli ultimi due anni per mano straniera. Fra queste, come non ricordare l’operazione condotta dai francesi di Lactalis su Parmalat, al centro peraltro di inchieste giudiziarie per un’operazione con la correlata Lactalis America, ma anche le acquisizioni dei marchi Bulgari e Loro Piana perfezionate dal colosso francese Lvmh. Ciò nonostante, la denunzia di scippo delle imprese italiane, fatta da gran parte dei nostri esponenti politici, non potrebbe che assurgere a puro esercizio tanto retorico quanto sterile. Diversamente, la nostra classe politica potrebbe mettere le piccole e meritevoli imprese italiane nelle condizioni di crescere in termini di capitalizzazione, attraverso misure di fiscalità favorevole, rafforzando, ad esempio, il meccanismo dell’Ace introdotto dal governo Monti. Così, eviterebbe che ulteriori pezzi pregiati del sistema-Italia finiscano sempre in pancia a società straniere. Se non si fa nulla, meglio mordersi la lingua.

 

Luigi Guerra



[1] M. Mangano, Telefonica conquista Telco in tre tappe, <<Il Sole24Ore>>, 25 settembre 2013

[2] F. Pavesi, Il colosso con tanto debito e tanta cassa, <<Il Sole24Ore>>, 25 settembre 2013