Guido Barilla: “No ai gay nei nostri spot”
Guido Barilla, imprenditore alla testa della celeberrima e omonima azienda produttrice di pasta, durante un’intervista radiofonica a “La Zanzara”, Radio 24, si lascia scappare una battuta infelice sugli omosessuali.
La frase incriminata è la seguente: “Non faremo pubblicità con omosessuali, perché a noi piace la famiglia tradizionale. Abbiamo una concezione sacrale della famiglia. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri”.
Parole pesanti, abilmente “ricavate” dal conduttore Giuseppe Cruciani, il quale, appena intuito la possibile avversione di Barilla verso i gay, non si è fatto sfuggire la ghiotta occasione per far esplodere un caso mediatico.
E così, a fronte di una domanda su una futura pubblicità della Barilla avente come soggetto una famiglia omosessuale (di solito la casa produttrice di pasta utilizza sempre una famiglia tradizionale), ecco la frase incriminata.
Com’era prevedibile, l’uscita di Barilla ha destato un mare di reazioni, la grande maggioranza delle quali molto polemiche.
Si comincia con Franco Grillini, presidente Gaynet Italia: “Tra i tanti tipi di omofobia ci mancava quella alimentare. Ci ha penato Guido Barilla a colmare il vuoto invitando addirittura a boicottare il marchio se al gentile pubblico non piace la sua politica familista basata sugli spot zuccherosi che rappresentano una famigliola sempre felice e senza macchia, rigorosamente etero”.
“Vorremmo far presente all’esimio imprenditore che la famiglia anche in Italia è un po’ cambiata negli ultimi anni. Se sommiamo le coppie omosessuali, i divorziati, i separati, i single, vedovi e vedove, le famiglie ricostruite, la maggioranza degli italiani non vive più in una famiglia tradizionale. Barilla invita chi non si riconosce nei suoi zuccherosi spot a non comprare i suoi spaghetti? Vuol dire che il 60% degli italiani potrebbe non comprare più la sua pasta”.
Parla anche Fabrizio Marrazzo, portavoce di Gaycenter: “Dopo le dichiarazioni di Guido Barilla ci chiediamo, se dovesse scegliere come testimonial tra Obama e Giovanardi, chi sceglierebbe. Il primo è a favore dei matrimoni gay, il secondo è un omofobo. Alla Barilla scegliere le strategie di comunicazione migliori”.
Oltre alle associazioni gay, le parole di Barilla hanno suscitato anche la piccata reazione di Ivan Scalfarotto, vicepresidente del Partito democratico: “E’ deprimente che un imprenditore abituato a fare affari e a vendere in tutto il mondo dica cose come quelle che ho sentito da Guido Barilla. Il rispetto per i suoi consumatori e i suoi lavoratori, tra i quali ci sono persone di ogni nazionalità, cultura e orientamento sessuale avrebbe dovuto dargli la prudenza di non lanciarsi in una filippica omofobica. La comunità degli affari in tutto il mondo sa che le persone LGBT producono e consumano come tutte le altre persone”.
C’è però anche chi sta con Barilla, come l’onorevole del Pdl, Eugenia Roccella: “Gli attacchi forsennati delle associazioni gay e l’invito al boicottaggio dimostrano quanto siano fondati i timori per la libertà di espressione espressi da alcuni durante il dibattito parlamentare sull’omofobia”.