Pdl, Fuga da Alcatraz
I parlamentari Pdl, uniti come un sol uomo, hanno annunciato le proprie dimissioni nel caso la Giunta votasse per la decadenza di Silvio Berlusconi. Ma quale sarà il futuro dei colonnelli Pdl, una volta liberi dagli impegni parlamentari? Continueranno a fare politica? O si allontaneranno dal Palazzo per dedicarsi ad altro? Ecco le loro scelte, in anteprima:
I parlamentari Pdl, uniti come un sol uomo, hanno annunciato le proprie dimissioni nel caso la Giunta votasse per la decadenza di Silvio Berlusconi. Ma quale sarà il futuro dei colonnelli Pdl, una volta liberi dagli impegni parlamentari? Continueranno a fare politica? O si allontaneranno dal Palazzo per dedicarsi ad altro? Ecco le loro scelte in anteprima:
Daniela Santanchè – Il suo “siamo tutte puttane” scandito al corteo davanti al Tribunale di Milano è stato preso alla lettera da alcuni papponi olandesi, che l’hanno prelevata e trasferita ad esercitare la professione, insieme a molte colleghe di partito già avvezze al mestiere, in un bordello di Amsterdam. Con scarso successo, però: sembra che la clientela del locale si tenga alla larga dalla Santanchè, preferendo donne in carne e ossa ad un manichino di plastica e lattex che urla e sbraita in continuazione.
Renato Brunetta – Anche per il minicapogruppo Pdl si profila un futuro lontano dalla politica. Brunetta vorrebbe infatti dedicarsi completamente alla sua vera passione, la televisione: già contattato dal direttore di Rai 3, sembra che affiancherà Tonio Cartonio e Lupo Lucio nella conduzione della nuova edizione della Melevisione in partenza ad ottobre. Brunetta interpreterà Frottolo, un simpatico nanetto con il vizio di dire bugie.
Maria Stella Gelmini – Traumatizzata dal giustizialismo nei confronti di Berlusconi, l’ex ministro dell’istruzione sembra voler intraprendere un lungo viaggio di introspezione e meditazione, percorrendo a piedi quel lungo tunnel che dall’Abruzzo arriva fino al Cern di Ginevra. Nessuno ha avuto infatti il coraggio di avvertirla che tale tunnel esiste solo nella sua testa, ed è stata lasciata partire in santa pace, munita di zaino trekking e poncho antineutrini.
Maurizio Lupi – Fervente cattolico, punto di incontro tra Pdl e Vaticano, il nostro sarà uno dei pochi a non abbandonare Berlusconi. Per salvarlo dalla giustizia italiana, Lupi sta infatti pensando di ricorrere persino al diritto canonico, imbastendo in fretta e furia un inedito lodo di canonizzazione rapida ed in vita per il proprio capo. Per giustificarla, Lupi ha raccolto già diversi miracoli: dopo una visita ad Arcore i conti in banca di diverse Olgettine sarebbero inspiegabilmente passati da 0 a 100mila euro, facendo gridare le ragazze al miracolo.
Roberto Formigoni – L’eccentrico ex governatore della Lombardia si dedicherà (probabilmente dal carcere) alla creazione di nuove linee di abiti e accessori di moda, sua vera e propria passione. Prima uscita, in vista del freddo inverno, la serie di ForMaglioni a strisce bianche e nere, che si dice andranno tanto di moda: un capo è già stato fatto recapitare al Cavaliere.
Nicolò Ghedini – Il funereo avvocato è l’unico a gioire segretamente per la decadenza di Berlusconi: una volta estromesso dal Senato, infatti, il Cavaliere dovrà difendersi dagli altri 640 processi in cui è inquisito, con capi d’accusa che vanno dallo stalking al peculato ai crimini contro l’umanità (quest’ultimo capo d’accusa per aver permesso, in qualità di presidente Mediaset, la messa in onda di 25 stagioni di “Uomini e Donne”). Tutto grasso che cola per Ghedini, la cui parcella mensile sfiora i 4 milioni di euro.
Massimo D’Alema – Il dirigente del Pd è il più traumatizzato tra i fedelissimi di Berlusconi, ed alla sola prospettiva della scomparsa del Cavaliere dalla scena politica, è entrato in depressione. Il nostro si starebbe per imbarcare sull’Icarus, il suo barcone di 20 metri, per un viaggio di riflessione in cui D’Alema dovrà pensare a trovare in fretta e furia un nuovo esponente del centrodestra con cui inciuciare e tramare contro governi e maggioranze parlamentari.