Da Reykjavík a Helsinki: l’affascinante prospettiva di uno stato federale del Nord Europa

Pubblicato il 24 Ottobre 2011 alle 13:00 Autore: Antonio Scafati
Helsinki

Sono nei primi posti in tutte le classifiche che contano: sicurezza sociale, ricchezza pro capite, vivacità dell’economia, investimenti nella ricerca. Eppure nell’immaginario comune se ne stanno relegati in un angolo. Parliamo di Svezia, Danimarca, Norvegia, Islanda e Finlandia, i paesi nell’estremo nord dell’Europa, ma spesso considerati già all’oltre. Sono nazioni ricche, produttive, vivaci, che complessivamente stanno affrontando bene la crisi mondiale. Ed è proprio la crisi a mostrare quanto questi paesi godano di poca attenzione (giornalistica, politica, economica) e di come ne pretendano di più. Ormai lo dicono chiaramente.

[ad]La prova ce la danno Danimarca e Svezia. Helle Thorning-Schmidt, neopremier danese, e Fredrik Reinfeldt, suo omologo svedese, si sono incontrati la settimana scorsa. In quell’occasione Thorning-Schmidt ha fatto una dichiarazione: “Questo è l’inizio di una cooperazione: ci incontreremo spesso e affronteremo insieme le grandi sfide in Europa, alle quali contribuiremo con delle soluzioni”.

Se prese singolarmente, le voci dei paesi scandinavi non fanno molto rumore: messe insieme magari sì. E in un mondo dove le sovrastrutture nazionali hanno sempre più potere,  riuscire a farsi sentire diventa fondamentale. A oggi, Svezia e Danimarca vogliono voce in capitolo soprattutto per impedire che un gruppo ristretto di paesi con l’euro prenda decisioni vitali per tutta l’Europa. “L’intera Unione Europea dovrebbe assumersi la responsabilità di trovare soluzioni alla crisi dell’euro, e dovrebbe avere la possibilità di partecipare alle decisioni che vengono prese”, dice Thorning-Schmidt. “Il sistema bancario non è legato solo alla zona euro, è qualcosa che interagisce con tutta l’Europa” dice Reinfeldt, ripetendo ciò che Anders Borg, ministro svedese delle Finanze, ripete come un mantra da tempo: l’ipotesi da scongiurare è che siano poche nazioni con l’euro in tasca a decidere per tutti. La sponda danese, in questa battaglia, per Stoccolma può diventare preziosa.

L’asse dunque non è politico. Reinfeldt guida un governo di centro-destra, Thorning-Schmidt uno di centro-sinistra. Sono gli interessi comuni a far incontrare Danimarca e Svezia: e spesso gli interessi sono più solidi delle idee.

Da Reykjavík a Helsinki: l’affascinante prospettiva di uno stato federale del Nord Europa

Gli interessi, poi, non sono solo legati al futuro economico europeo. Proprio questo lascia supporre che Svezia e Danimarca abbiano davvero intenzione di cominciare a parlare con una sola voce. Se fanno sul serio lo capiremo presto: il prossimo gennaio,la Danimarcaassumerà la presidenza a rotazione dell’Ue. Thorning-Schmidt dice di voler rimettere al centro dell’agenda di Bruxelles temi come il clima e la politica energetica, ela Sveziala pensa allo stesso modo. “Vogliamo coniugare le questioni ambientali e la crescita in Europa” ha detto la premier danese, “ed è interessante vedere che ci sono molti punti su cui Danimarca e Svezia hanno soluzioni alle sfide che abbiamo di fronte. È una buona base per i due paesi per lavorare strettamente insieme in Europa”.

Staremo a vedere. Helle Thorning-Schmidt è appena arrivata ai vertici della politica danese e nell’immediato futuro avrà molto da fare entro i propri confini. Avrà bisogno di tempo (anni?) per consolidare la sua posizione. E di conseguenza l’ipotetico duetto Svezia-Danimarca a oggi può diventare un bell’esempio di cooperazione politica, ma con tutta probabilità non sposterà di una virgola gli equilibri europei.

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L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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