Il 4 settembre 1998 è una data storica per internet e gli internauti: 15 anni fa nasceva Google, il motore di ricerca più famoso e cliccato del mondo. C’è da dire, però, che esso era stato lanciato in via sperimentale già un anno prima (il 15 dello stesso mese), grazie al genio dei due programmatori americani Larry Page e Sergey Brin, oggi tra gli uomini più ricchi degli Stati Uniti. Il nome si è ispirato al termine Googol, coniato nel 1938 dal matematico americano Edward Kasner, a indicare il numero 1 seguito da 100 zeri.
La creatura di Page e Brin rappresenta, in un certo senso, la fine simbolica della guerra fredda tra Washington e Mosca. Infatti quest’ultimo – nato nella capitale sovietica, ma cresciuto negli USA – ha unito la propria competenza a quella dell’americano Page, creando così il sito di riferimento per la nuova generazione del XXI secolo.
Per l’occasione, il colosso di Mountain View ha creato un doodle – un’immagine animata – col quale è possibile giocare (basta andare nella home page del sito e cliccare sull’icona).
Nel corso di questi 15 anni, Big G – così è stata soprannominata dalla stampa e dai fan – ha conquistato il mercato globale e la Borsa americana, senza evitare di cadere in spiacevoli episodi, come la decisione di censurare i risultati di ricerca sugli avvenimenti di Piazza Tienanmen, limitatamente alla rete cinese, per ordine del governo monopartitico o la collaborazione col programma Prism dell’amministrazione statunitense (non soltanto obamiana).
Ma, indipendentemente dall’influenza economica e politica di Google, l’apporto della società californiana allo sviluppo del web non è per nulla indifferente. I verbi to google o googlare sono entrati di diritto nei dizionari linguistici di tutto il mondo. Ciò è avvenuto perché l’azienda di Page e Brin ha sempre investito e investe tuttora nello sviluppo di nuove tecnologie, riuscendo ad anticipare le scoperte e le mode del prossimo futuro. Basti pensare alla creazione di un prototipo di occhiali che permetteranno all’utente di navigare su internet in modo permanente, senza staccare gli occhi (letteralmente) dallo schermo. A questo link trovate il video di lancio dei Google Glasses.
Il genio creativo di Google non si ferma qui: infatti è in cantiere il progetto delle Google Shoes, delle vere e proprie scarpe parlanti prêt-à-porter, nuova frontiera della tecnologia che rivoluzioneranno il concetto di abbigliamento.
Se questo è il futuro, bisogna pur ricordare il presente di successo. Qualunque internauta è grato all’apporto fondamentale di Google Maps che, grazie all’opzione Street View, può compiere un tour del luogo selezionato, utilizzando il servizio come una guida pratica d’orientamento o, all’occorrenza, navigatore per auto.
Insomma l’apporto di Google e delle sue scoperte ha cambiato le nostre vite e il modo di concepire il mezzo internet come esempio di “società aperta”, che spesso sfugge al controllo dei governi. Tutto questo in nome delle libertà (occidentali) d’espressione e di opinione, principi ormai affermatisi all’interno della grande giungla del World Wild Web.
Allora Tanti auguri Google, chissà cosa ci riserverai nei prossimi 15 anni.
Fabrizio Neironi