Sondaggio Tecné per Sky Tg24: cresce l’indecisione fra gli elettori, guadagna ancora il M5S
Nei giorni turbolenti dell’annuncio di ipotetiche dimissioni di massa dei parlamentari PDL qualora il Senato dovesse votare la decadenza del proprio leader Silvio Berlusconi, il sondaggio Tecné realizzato nella giornata del 26 settembre e presentato quest’oggi da Sky Tg24 evidenzia una situazione di sempre maggiore incertezza anche nell’elettorato con un aumento di coloro che si dichiarano indecisi o intenzionati ad astenersi, la cui somma sale al 49,1% (+0,7% rispetto alla scorsa settimana), pertanto quasi la metà dell’elettorato.
Fra i partiti, risultano in flessione le tre maggiori forze politiche che sostengono il Governo: infatti il PD arretra dal 27,6% al 27,1%, scosso anche dal dibattito interno in vista del Congresso, così come il PDL che si attesta al 25% (-0,4%) e Scelta Civica, accreditata al 5,3% a fronte del 5,8% di sette giorni prima. Chi continua a crescere da settimane è invece il Movimento 5 Stelle che in questa rilevazione tocca il 22,2% (+0,4%). All’opposizione del Governo Letta cresce qualche decimale anche SEL, salita al 4,5% dal 4,1%. Variazioni minime per Lega Nord, al 4,2% (-0,2%) e Fratelli d’Italia al 3,3% (+0,3%), mentre il “segno più” è significativo per l’UDC che dal 2,1% risale fino al 2,8%: a conti fatti il partito di Pierferdinando Casini è la formazione che guadagna di più questa settimana.
Considerando le coalizioni, è ormai quasi parità fra centrodestra (33,1%) e centrosinistra (32,4%) per effetto della maggiore flessione del centrodestra (-0,5%). Abbiamo parlato del consenso guadagnato dal M5S, mentre c’è da sottolineato come il centro “montiano” risale sopra l’8%, facendo sì che nel complesso la situazione si configuri come sempre più simile a quella delle ultime elezioni di febbraio, anche se gravata come detto dall’alto numero di indecisi.
Infine, il sondaggio Tecné così come mostra sempre maggiore incertezza sulle intenzioni di voto, da due settimane vede sempre più giudizi netti nei confronti del Governo Letta, con un leggero aumento dei giudizi positivi fino al 45,3% (+0,4) e nel contempo l’osservazione di una più forte crescita dei giudizi negativi al 44,1% (+1,9%).