Franceschini “Il luogo della chiarezza è il Parlamento”
Dario Franceschini, ministro per i rapporti con il Parlamento è intervenuto a Cortona ad un incontro nazionale di AreaDem, nome sotto il quale si riunisce una parte dei sostenitori del Partito Democratico.
Nel suo intervento si è soffermato sulla difficile fase politica e dei rapporti tra Pd e Pdl in relazione al Governo Letta.
Secondo Franceschini “arrivano momenti in cui si deve fare chiarezza. Non si può andare avanti in un percorso di logoramento. O c’è un chiarimento vero o il percorso si conclude. Non si può andare avanti con lo strumento quotidiano del ricatto. Il chiarimento ci vuole, è iniziato ieri sera duramente com’era inevitabile in Consiglio dei ministri. Proseguirà martedì alle Camere. Servirà chiarezza non per rompere, ma per continuare. Non si può continuare senza chiarezza. Non si può andare avanti con una votazione ipocrita e ricominciare da capo il giorno dopo. Serve una separazione definitiva e totale delle vicende che riguardano la Giunta del Senato dalle vicende del governo”.
Franceschini e la maggioranza: “siamo per cercare il chiarimento, non per campare ma per andare avanti. Martedì alle Camere ci rivolgeremo ai gruppi ma anche a tutti i singoli parlamentari. Non ci interessa formare una maggioranza con uno qua e uno là. Vogliamo andare avanti con una maggioranza chiara. Dobbiamo verificare se ci sono le condizioni per andare avanti con chi vorrà fare una scelta chiara per il proprio Paese. Dobbiamo verificare in modo trasparente, pubblico, senza vertici. Il luogo della chiarezza è il Parlamento”.
Franceschini è tornato sul Governo delle larghe intese: è stato “un governo necessitato” dall’invito del Presidente della Repubblica e “dal quadro generale perché se no saremmo precipitati nel baratro”. Con una maggioranza “che non è il laboratorio politico per il dopo e che finisce con la legislatura. Poi torneremo a essere avversari. Avversari costretti a collaborare per l’emergenza”. Questo invece è un governo con “una missione limitata da affrontare emergenze sociali della crisi”.