Facebook e Instagram: manuale per l’uso (sbagliato)

Pubblicato il 5 Ottobre 2013 alle 11:03 Autore: L Undici

Foto artistiche by Instagram

Qui è l’apoteosi della mediocrità. La cima della banalità. Il cucuzzolo del ridicolo. Pseudo artisti che scattano pseudo foto a pseudo oggetti con pseudo effetti e ritocchi, ottenendo come risultato una pseudo immagine che non vuol dire niente, ma che è piena di arte ed emozione. Se i fotografi più famosi sono pagati un sacco di soldi ci sarà un motivo. Se gli artisti della fotografia vendono le loro opere a migliaia di euro ci sarà un motivo. Credete che mettere l’effetto seppia a un sasso vi renda artisti? È pur sempre un sasso, e voi non siete artisti. Come mi disse (o meglio, scrisse) un mio caro amico: “Scusa vado che devo instagrammarmi l’ano”.

Il logo di Instangram

Il logo di Instangram

La nuova moda dell’Instaweather

Questa inutile app consiste nel fare una foto qualunque (vedi Instagram sopra) che automaticamente verrà arricchita con luogo in cui è stata scattata, data e METEO. Sì, meteo. 24°C Sereno, 19°C Nuvoloso. Oltre all’orario di alba e tramonto. Bene, benissimo! Sei a Ravenna, ci sono anch’io. Ci sono 24 gradi ed è sereno. MA VÀ? Davvero? Anche da me, guarda un po’. Perché, mi chiedo io. Perché.

Ma forse sono io che non capisco un sacco di cose. Le mode vanno, le mode vengono. La gente deve pur passarsi il tempo libero in qualche modo, altrimenti si annoia. La gente ha bisogno di farsi notare, di farsi vedere, di condividere le proprie cose. Eppure lo faccio anch’io, ma proprio non capisco molte delle cose che ho elencato.Cioè non ne vedo il motivo, la necessità. Ma forse non ve ne sono, è solo una cosa fatta così, tanto per fare. Per noia, appunto. O per farsi notare.

Per fare dire a noi – da casa o ingobbiti sul nostro smartphone – «Oh, guarda che bella pizza! Chissà dove l’ha presa? Ma guarda, la Sara è andata a ballare al Cocoricò! Che bello!» Sì, chissà come si sta divertendo, se passa la serata a postare foto dal bagno. Boh, non capisco, e mai capirò. Come non capirò mai tutti questi coetanei che, in cerchio al bar, o in spiaggia, o ovunque, passano momenti in compagnia stando più con lo sguardo rivolto verso il basso, piuttosto che rivolto allo sguardo di qualcun altro/a.

Ma rimane il fatto che Facebook mi regala anche grandi soddisfazioni. Stamattina, ad esempio, dopo una notte di bagordi, apro internet e la prima foto che vedo in bacheca è questa. Grazie, Fiora.

Fabrizio Cilindro (L’Undici)

L'autore: L Undici

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