Il “golpe” di Silvio Berlusconi di ieri pomeriggio ha aperto di fatto la crisi di governo. Lo sa bene Giorgio Napolitano che questo pomeriggio incontrerà il premier Enrico Letta con il quale esaminerà la situazione e deciderà il da farsi. Il presidente della Repubblica ha però le idee chiare. “E’ tradizione che il presidente della Repubblica conceda lo scioglimento anticipato delle Camere quando non è possibile dar vita ad una maggioranza ed ad un governo per il bene del Paese” ha detto il Capo dello Stato uscendo questa mattina da un incontro con la comunità ebraica di Napoli. Una prassi consolidata che non esclude tuttavia la ricerca di vie alternative che non trascinino l’Italia nel baratro del dissesto economico e finanziario. “Cercherò – assicura Napolitano – di vedere quali possibilità ci sono per il proseguimento della legislatura”. Una dichiarazione che conferma la volontà del Capo dello Stato di trovare, insieme a Letta, sponde per un esecutivo bis da parte di quelle frange responsabili del Pdl che non vogliono andare al voto.
Un altro esponente del governo che non crede alle elezioni anticipate è il viceministro all’Economia del Pd Stefano Fassina. “Esiste la possibilità reale di un Letta bis, il ricorso alle urne – sottolinea l’esponente democratico in un’intervista al Fatto Quotidiano – sarebbe deleterio”. Il rischio che si corre, spiega Fassina, è scontato. “Con l’attuale legge elettorale avremmo un Parlamento impallato e questo succederebbe con 200-300 punti di spread in più rispetto ad oggi e con la Troika a fare la legge di stabilità al posto nostro”.