“Per me è ovvio, semplice e previsto quello che è successo”. Beppe Grillo non perde l’occasione per attaccare anche i tanti cronisti giunti a Paderno Dugnano per intervistarlo.
L’idea del leader pentastellato è chiara: dopo la condanna di Berlusconi era prevedibile e scontata la crisi di governo. Attaccarsi a qualunque cavillo, pacificazione o responsabilità del caso è sempre sembrato inutile. E spesso, stucchevole.
“Io voglio parlare con i 20 milioni che votano ancora Pd e Pdl: se continuano a farlo il Movimento se ne va. Gli dico ‘se non ci votate io mi tiro fuori’. Dobbiamo andare alle elezioni, vogliamo mandare a casa tutte queste persone. Tutti. Rifacciamo questo Paese con un governo Cinque Stelle” ha continuato l’ex comico genovese.
Lui non cambia il suo motto elettorale: “tutti a casa” e per farlo la gente non deve più votare i partiti tradizionali. “Noi ci presenteremo alle elezioni: adesso, tra un mese o tra 4 mesi, quando saranno e siamo tranquilli, sarà il popolo italiano a giudicare”.
La crisi di governo sta aprendo scenari imprevedibili (Letta-bis? Governicchio tecnico?) e Grillo insorge: “non c’è nessuna crisi di governo: la crisi è del popolo italiano che non riesce più a capire”. Mette già le mani avanti il leader a 5 stelle, e intanto si procede inesorabili verso una nuova campagna elettorale.