Rivoluzione Ior, pubblicati i bilanci e controlli per i conti
A sei mesi dall’elezione al soglio Pontificio dell’argentino Bergoglio, inizia la rivoluzione della Chiesa, tanto voluta dal conclave dal quale il Papa è stato eletto. Primo importantissimo passo di questa rivoluzione è stata la trasformazione mediatica; il secondo sarà quello della riforma dell’istituzione ecclesiastica, tra cui lo Ior.
Per il primo passo basti pensare alle differenze tra Papa Ratzinger e Papa Bergoglio: quest’ultimo ha letteralmente rubato il cuore dei fedeli con la sua semplicità e i suoi gesti, che riportano la Chiesa in acque più vicine alla povertà della Bibbia e degli insegnamenti di San Francesco, non a caso scelto come nome da Bergoglio.
Del secondo passo si può dire ancora poco, visto che ancora pochissimo è stato fatto. Ma proprio oggi è un giorno storico per la Chiesa Cattolica. Infatti, per la prima volta, è stato pubblicato il bilancio dello Ior, l’istituto bancario vaticano. I bilanci descrivono una banca non molto grande ma con una buona mole di profitti. Per il 2012 si parla di profitti per più di 80 milioni di euro, infatti.
Ma la rivoluzione dello Ior non si limita solo alla pubblicazione dei bilanci. Infatti la riforma dell’istituto bancario è partita dall’elezione di Bergoglio, quando su sua indicazione è stato avviato un processo di trasparenza della banca, spesso accusata di fare da tramite per il riciclaggio di enormi somme di denaro. Per togliersi questa etichetta dalle spalle lo Ior, attraverso il suo direttore generale Ernst Von Freyberg, ha già avviato un iter di controllo di tutti i conti correnti, richiedendo ai propri clienti la giustificazione delle somme di denaro, soprattutto per i conti correnti che muovono le più ingenti somme di denaro.
E così in questa operazione di “polizia finanziaria”, come viene già definita dagli ambienti vaticani, sono finiti tantissimi correntisti. Non solo ecclesiastici, ma anche vip, politici, sia della prima repubblica che della politica attuale. Secondo “L’Espresso” su circa 19.000 conti sarebbero ben 1.200 i conti sotto controllo. Sono già scattate le proteste, però, tra i prelati. Molti dicono che un istituto come lo Ior dovrebbe avere fiducia dei suoi clienti. Ma di fiducia ne hanno avuta tanta, visto che qualche mese fa è stato arrestato un prete accusato di aver riciclato ben 20 milioni di euro dei suoi amici armatori D’Amico di Salerno. Lo Ior, quindi, sembra aver optato per il pugno duro con i suoi clienti, ed entro Natale molti correntisti potrebbero trovare una missiva nella propria buca delle lettere in cui si chiede di giustificare il proprio denaro o che non si è più clienti graditi. Nel secondo caso la direzione dello Ior ha già disposto di non liquidare i conti in contante, ma solo bonificando le somme di denaro su altri iban approvati dall’OCSE. I clienti che potrebbero aver effettuato movimenti illeciti, così, potrebbero anche finire nelle maglie del fisco italiano.
Lo Ior, quindi, da banca semi off-shore sta diventando una vera banca modello. A dimostrarlo è anche la volontà di entrare nella “white liste” dell’OCSE, una lista di banche affidabili ed in regola. L’anno scorso lo Ior era stato bocciato su 7 parametri sui 16 totale di giudizio, venendo respinta la sua richiesta di iscrizione alla white list. Quest’anno la musica sembra essere cambiata, al punto che l’attuale bilancio è stato certificato da un’agenzia omologata ai requisiti OCSE.
C’è già chi si lamenta però di questa nuova politica. L’Espresso riporta una testimonianza di un dipendente che racconta di file lunghissime agli sportelli, poiché, anche per ritirare poche centinaia di euro, bisogna riempire un modulo di giustificazione.
Francesco Di Matteo