Aspettando la Juventus, impegnata questa sera contro il Galatasaray da poche ore affidato a Roberto Mancini, il martedì di Champions League si trasforma in un incubo per Napoli e Milan. Londra ed Amsterdam sono due trasferte da rimuovere in fretta, il campionato chiama.
Dopo due vittorie ed un pareggio, la seconda giornata della manifestazione continentale più prestigiosa fa soffrire i tifosi italiani. Impressionante la differenza tra i londinesi dell’Arsenal ed il Napoli che, visti gli importanti investimenti di De Laurentiis, non può e non deve nascondere le sue ambizioni europee. Il Milan, invece, forse preoccupato per le celebri vicende del Presidente, è per buona parte della partita senza anima. Preoccupano le difficoltà incontrate contro un avversario dal modesto livello tecnico, l’Ajax, lontanissimo da quella creatura plasmata dall’antipatico Louis Van Gaal che spaventava le big d’Europa.
Arsenal troppo forte. Cornice di pubblico meravigliosa all’Emirates Stadium dove i Gunners, al comando della Premier League, ospitano il Napoli di Benitez. Il tecnico spagnolo deve fare a meno di Gonzalo Higuain a causa di guai muscolari e punta sul mattatore di Genova, il macedone Goran Pandev. L’undici di Wenger è una macchina infernale che nel giro di 15’ spegne l’entusiasmo dei numerosi tifosi napoletani presenti a Londra.
Disastro azzurro. Ad aprire le marcature nella serata della prima sconfitta dell’era Benitez, è Ozil, arrivato quest’estate dal Real Madrid dopo alcuni dissapori con l’ambiente madridista. Il tedesco realizza una rete pregevole al 8’, concludendo un’azione iniziata da Ramsey e Giroud che crea scompiglio nella difesa azzurra,davvero impresentabile. Zuniga, fresco di rinnovo, ed Albiol, sbagliano a ripetizione, soffrendo il pressing asfissiante dei Gunners. Inevitabile il raddoppio che arriva poco dopo, al 15’ con Giroud. Il Napoli non reagisce, e subisce il gioco degli inglesi per tutto il primo tempo.
La sfuriata di Benitez negli spogliatoi non sembra essere servita, nonostante il Napoli, per l’occasione in tenuta mimetica, costruisca qualche interessante azione. Nemmeno gli ingressi di Mertens e di Zapata servono a scuotere gli animi di una squadra forse ancora troppo emozionata per le grandi serate europee. “Non mi è piaciuto l’inizio della partita, abbiamo iniziato molto male, abbiamo preso subito due gol e il morale è andato giù. In Champions non puoi sbagliare, dopo è stato tutto in salita”. Dure le parole del tecnico spagnolo, arrabbiato con i suoi per aver giocato una partita deludente. Ora, contro il Marsiglia, è vietato sbagliare per continuare il sogno europeo.
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Ajax-Milan, una sfida che porta alla mente del popolo rossonero ricordi di trionfi indimenticabili ma anche di sconfitte che ancora bruciano, come quella di Vienna
Ad Amsterdam, Allegri può schierare Mario Balotelli, squalificato in Italia per il fattaccio post gara contro il Napoli. Inutile dire che tutti i riflettori siano puntati su di lui. Ci si aspetta una serata superlativa dal talento bresciano, per zittire i maligni che lo considerano ancora troppo immaturo per essere il simbolo del Milan e della Nazionale.
Lancieri dominatori. Un primo tempo piuttosto brutto per il Milan. La squadra sembra volersi godere lo spettacolo che offre l’Amsterdam Arena, visto che subisce per tutti i 45’ il gioco, nemmeno tanto pericoloso, degli olandesi. L’Ajax è sempre nella metà campo rossonera, tiene facilmente il pallone e s’affaccia, seppur sporadicamente, alla porta difesa da Abbiati. Milan pericolosamente assente. La partita rossonera comincia nella seconda frazione di gioco, con Balotelli che impensierisce Cillessen, ma è comunque poco.
Nel finale accade di tutto. Prima un rigore non assegnato al Milan per l’atterramento in area di Balotelli poi l’episodio che accende la partita, il vantaggio dell’Ajax al 89’ che segue un copione già visto. Calcio d’angolo per gli olandesi e Denswil lasciato solo in area che salta più in alto di tutti. Il Milan è nello sconforto per una sconfitta che sarebbe meritatissima, quando è sempre Balotelli a procurarsi al 94’ un rigore, forse meno evidente di quello in precedenza non assegnato. Il numero 45 segna una rete vitale per il Milan, quella del pareggio.
Incredulità per le dichiarazioni di Allegri, che analizza in modo diverso la prestazione rossonera. “È comunque un buon punto per la qualificazione, una buona partita nel complesso, più bella da vedere nel primo tempo ma tatticamente buona anche nel primo”. Si dovrà cambiare qualcosa, a partire dalla mentalità. Il Barcellona non fa sconti.