Congelato (per ora) il gruppo alfaniano, spuntano i lealisti berlusconiani
E’ la confusione a regnare sovrana nel Pdl il giorno dopo la débâcle berlusconiana andata in scena a Palazzo Madama. L’Huffington Post parla di una rissa sfiorata a notte fonda tra il “traditore” Angelino Alfano e Denis Verdini, con il Cavaliere che osservava senza alzare un dito o almeno, la voce. Dagospia discetta invece di una guerra di spie tra il fronte moderato e quello dei falchi azzurri. Insomma, un gran nebbione che, nel giorno della tragedia di Lampedusa, sembra ancora lungi dal diradarsi.
Nel campo dei “diversamente berlusconiani” infatti non si è ancora deciso lo strappo finale. Roberto Formigoni, che ieri parlava di un nuovo gruppo chiamato “I Popolari”, oggi congela tutto in attesa di un confronto diretto con il Cavaliere: “La linea del nuovo gruppo è sospesa. Abbiamo trovato un Berlusconi dialogante e anche per questo abbiamo sospeso l’iniziativa”. Chi invece non ha intenzione alcuna di dialogare è il più duro dei moderati Carlo Giovanardi. “Il gruppo al Senato lo facciamo perché Forza Italia non verrà accolta nel PPE, lo dice pure la Merkel. Sarà un partito con delle caratteristiche incompatibili con i popolari europei” afferma a La Zanzara l’esponente del Pdl.
Nel campo opposto, tra i falchi e i berlusconiani di ferro, si respira aria di rivalsa tanto che, si dice, sarebbe pronto un documento a sostegno di Silvio Berlusconi. Tra i firmatari: veneti, campani, pugliesi, marchigiani e tanti altri che si auto definiscono come “i lealisti”. Nel documento, preparato già ieri, si rivendica la leadership di Silvio Berlusconi e si sottolinea la volontà di difenderlo in ogni sede dagli assalti giudiziari. “Un atto – assicura uno dei firmatari – che mira a tenere unito il partito”.