Sondaggio IPR per Servizio Pubblico: le intenzioni di voto con diversi centrodestra, tra cui una “Nuova DC”
Sondaggio IPR per Servizio Pubblico: le intenzioni di voto con diversi centrodestra possibili, tra cui una “Nuova DC”
L’interessante sondaggio condotto da Ipr per Servizio Pubblico si è preoccupato di stimare le intenzioni di voto degli Italiani ipotizzando i vari scenari possibili con i quali potrebbe presentarsi alle elezioni il centrodestra ed in particolare il PDL, che potrebbe trovarsi diviso su più fronti.
Nello scenario attuale, il PDL-Forza Italia guidato da Berlusconi che è rimasto al Governo col PD negli ultimi mesi otterrebbe il 25% (avendo perso parecchi punti nelle ultime settimane), guidando una coalizione di centrodestra che raggiungerebbe il 32,5%. Il PD, forte della situazione attuale, otterrebbe invece il 28,5% che con SEL (4,5%) e gli altri di csx (1,5%) porterebbe la coalizione al 34,5%, due punti sopra i principali avversari politici. Abbiamo poi la coalizione di centro al 5,7% in totale, mentre il M5S è risalito nelle intenzioni di voto fino al 22,5%.
Dopo la convulsa giornata di mercoledì in cui è stata resa più esplicita che mai la divisione tra la parte del PDL più fedele a Berlusconi e l’area più moderata, IPR ha ipotizzato una scissione del PDL in due gruppi distinti, uno guidato dallo stesso Berlusconi e uno guidato da Alfano. Il risultato è che la nuova Forza Italia composta dai fedelissimi otterrebbe il 17%, mentre il nuovo PDL si attesterebbe comunque ad un buon 10% di partenza, raccogliendo probabilmente anche i voti di chi si sente di centrodestra ma non vota PDL proprio per la presenza di Berlusconi.
Se quest’ultimo scenario è quantomeno probabile, date le divisioni interne del PDL, IPR si è poi spinta ad immaginare uno scenario più avanzato ancora, in cui i dissidenti del PDL (quindi Alfano, Lu
pi, ecc.) si alleano con l’attuale coalizione di centro (Monti, Casini) per formare un nuovo partito di centrodestra che tenga fuori Berlusconi, e che l’istituto ha nominato (forse anche un po’ ironicamente) “Nuova DC”. Bene in quest’ultimo caso vedremmo il PD ancora vincitore al 26% seguito dal M5S col 21%, ma il nuovo soggetto politico che rivisita la vecchia Democrazia Cristiana partirebbe già col 20% dei voti, mentre la Forza Italia di Berlusconi si fermerebbe comunque al 17%. Un’ipotetica coalizione di centrodestra (con Berlusconi e quindi Forza Italia, Lega, ecc) inseguirebbe in questo caso il centrosinistra a 5 punti di distanza, mentre il M5S come abbiamo visto sarebbe al 21% e la Nuova DC al 20%, ottenendo il risultato di abbassare il numero di indecisi ed astenuti.
Seppure entrambi questi scenari di un centrodestra diverso siano solo ipotesi possibili, nessuno dei due è da escludere o da ritenere improbabile, ma anzi da tenere in considerazione proprio alla luce di sondaggi come questo che mostrano quanto i cambiamenti in seno al PDL cambierebbero le intenzioni di voto ed il destino dell’intero Paese.