Berlusconi, da Giunta Senato sì a decadenza Il Cav “Sentenza indegna, vogliono eliminarmi”

Pubblicato il 4 Ottobre 2013 alle 10:13 Autore: Redazione

COSA E’ SUCCESSO NEL PDL PRIMA DELLA GIUNTA

“Questi giudici – ha dichiarato ieri Berlusconi – non si possono considerare imparziali ed obiettivi perché hanno espresso il loro pensiero in maniera pubblica”. Cosa che “in un organo giurisdizionale non si può fare”. Berlusconi ha anche aggiunto “quella contro Mediaset è una sentenza politicizzata” contro la quale si ricorrerà alla Corte Europea. “E’ una sentenza politica indegna, architettata a tavolino per fare fuori il leader del centrodestra”.

Sempre nella giornata di ieri, secondo indiscrezioni, Berlusconi avrebbe incontrato oltre al presidente dei senatori del Pdl Renato Schifani, anche gli altri esponenti della Giunta del Pdl. 

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In vista della giornata di lutto nazionale proclamata per la tragedia di Lampedusa, nel centrodestra si era ipotizzato che la fissazione dell’udienza sarebbe potuta slittare. Ma sul punto, l’articolo 14 del Regolamento della Giunta è chiaro: la data dell’udienza pubblica viene fissata dal presidente della Giunta, d’intesa con quello del Senato. E questa non potrà essere differita, “tranne in caso di forza maggiore”.

Secondo quanto si apprende, il presidente della Giunta Dario Stefano in apertura di seduta commemorerà la strage di immigrati, ma i lavori andranno avanti come previsto. E dopo la seduta pubblica, nella quale potranno parlare solo il relatore (che, dopo la bocciatura della relazione di Augello, è Stefano), le parti, di persona o attraverso i propri avvocati, e i componenti della Giunta (che potranno rivolgere domande solo attraverso il presidente), i “commissari” si riuniranno in Camera di Consiglio per decidere. La decisione, dice l’art,17 del regolamento, “deve essere adottata subito o, in casi eccezionali, non oltre 48 ore”. E deve “immediatamente” essere letta dal Presidente in seduta pubblica.

Poi, Stefano dovrà scrivere una relazione con la decisione presa che dovrà essere presentata al Senato “entro 20 giorni” dalla decisione della Camera di Consiglio. Quindi dovraà passare il vaglio dell’Aula. A scrutinio segreto.

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