Dati AGCom settembre 2011

Il mese di settembre segna il rientro alla normalità quotidiana dopo il periodo vacanziero agostano, caratterizzato da un forte spostamento a sinistra dell’asse telegiornalistico del Paese. Le statistiche AGCom di settembre sono quindi particolarmente significative sia per comprendere se quanto riscontrato il mese precedente poteva o meno essere l’avvio di una nuova tendenza, sia per mostrare come i telegiornali italiani si sono posti dinanzi ad un mese scottante dal punto di vista politico-economico.

[ad]I grandi temi di settembre sono stati l’approvazione della legge finanziaria e le possibilità di tenuta dell’esecutivo, coperti da un totale di 186 ore di informazione politica; un valore di poco sopra la media dei primi nove mesi del 2011, mentre il mese fa totalizzare il quinto valore – il mediano – in termini di tempo dedicato alla politica nei telegiornali. Malgrado il valore non sia particolarmente basso, e pur tenendo conto che il mese ha solo 30 giorni, la sensazione è che si tratti di un valore troppo basso considerata l’importanza vitale dell’agenda politica del mese.

Dati AGCom settembre 2011

Già dalla tabella dei dati grezzi si possono notare forti inversioni di tendenza rispetto al mese scorso: le forze di centrosinistra ed in generale di opposizione scendono dai picchi raggiunti ad agosto a valori paragonabili a quelli dei mesi precedenti, dimostrando una volta di più l’anomalia del mese più vacanziero dell’anno in termini di informazione telegiornalistica. È in particolare il Partito Democratico – anche a causa dell’assenza di novità sul caso Penati? – a risentire in maniera più corposa del nuovo-vecchio corso di informazione, mentre il PdL risulta essere la forza politica più avvantaggiata.
L’immagine del commissariamento del Governo lanciata più volte da diversi quotidiani di area progressista trova un parziale riscontro anche dal punto di vista mediatico: mentre il Presidente del Consiglio resta stabile ed il Governo appare in netto calo, sale la percentuale di spazio dedicata al Presidente della Repubblica e raggiunge percentuali record il minutaggio dell’Unione Europa, lasciando quindi forti indizi su chi detti al momento l’agenda politica del Paese.

Dati AGCom settembre 2011 aggregati per
Istituzioni – Maggioranza – Opposizione

 

Dati AGCom 2011 aggregati per
Istituzioni – Maggioranza – Opposizione

L’istogramma dello spaccato per telegiornale del mese di settembre, e la tabella che evidenzia l’andamento storico nel corso dell’anno, mostrano in maniera molto chiara il netto disequilibrio tra le componenti istituzionali, di maggioranza e di opposizione. Rispetto al mese di agosto le istituzioni mantengono la loro quota, anche se al loro interno si assiste come accennato ad un incremento dell’importanza di Presidente della Repubblica ed UE rispetto al Governo.
I veri travasi di tempo politico sono tra maggioranza ed opposizione: se ad agosto il rapporto era 24% a 30%, a settembre entrambe le macrocategorie si stabilizzano attorno al 27%. Di fatto, anche se si assiste quindi ad un deterioramento della quota di opposizione, lo scenario descritto è tutt’altro che favorevole – mediaticamente parlando – alle forze governative: a fronte di un incremento dei partiti politici di maggioranza infatti si assiste ad un’erosione delle quote di Presidente del Consiglio e Governo all’interno del blocco istituzionale, erosione ben maggiore del guadagno ottenuto dal PdL.

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I telegiornali che hanno offerto maggiore spazio alle istituzioni sono stati Studio Aperto e RaiNews24; i più generosi con le forze politiche di maggioranza si sono dimostrati TG4 e MTVFlash mentre le forze di opposizione hanno avuto sponda su Rainews e TG2.

Dati AGCom settembre 2011 aggregati per
area politico-culturale

 

Dati AGCom 2011 aggregati per
area politico-culturale

[ad]Eliminando dal conteggio i tempi istituzionali e concentrandosi invece solo sullo spazio offerto ai partiti, lo scenario appare maggiormente positivo per le aree di centrodestra. Come si vede in pressoché tutti i TG (tranne Rainews) il centrodestra è predominante, compensando abbondantemente il calo della Lega Nord.
Prosegue la lenta risalita delle forze centriste, a seguito delle varie dichiarazioni di noti esponenti del mondo cattolico e del mondo dell’imprenditoria riguardo il destino dell’attuale Terzo Polo.
In forte calo invece il centrosinistra, che dopo i fasti del mese precedente torna su percentuali più simili a quelle ottenute nella prima metà dell’anno.

Il centrodestra ha letteralmente dominato su TG4 e MTVFlash, laddove la Lega Nord ed in generale le forze di destra hanno avuto maggiore spazio su Rainews24 e, ancora, MTVFlash. Le forze centriste hanno avuto il maggiore spazio su TG2 e SkyTG24, mentre il centrosinistra ha toccato i propri massimi su TG5 e Rainews. Da menzionare inoltre la sinistra radicale, come sempre ai margini del dibattito politico e che solo su Rainews è riuscita a superare il punto percentuale di partecipazione.

Dati AGCom 2011 aggregati per mese

Entrando nel dettaglio dei singoli enti politici si notano un forte calo del PD (-5% su agosto) ed un analogo incremento del PdL, che costituiscono l’ossatura delle mutate proporzioni tra maggioranza ed opposizione. Le altre forze politiche in effetti presentano andamenti tutto sommato stabili: si assiste in verità ad un lieve calo della Lega e – complice la riproposizione di Fini nell’agone politico – una altrettanto lieve ripresa di FLI. SEL torna sopra al punto percentuale, mentre per tutti gli altri partiti gli spostamenti da agosto si valutano nell’ordine dei decimi.
Proprio l'”anomalia” che riguarda solo il PD lascia intendere che il calo di tale partito nello spazio telegiornalistico del Paese sia almeno in parte dovuto alla mancanza di nuove informazioni sul caso Penati.

Confrontando infine i vari telegiornali dal punto di vista dell’aderenza alle norme della par condicio, emerge l’ottimo risultato di Rainews e TG3, mentre le emittenti più squilibrate sono Studio Aperto e TG4. Nuovamente appare in tutta evidenza l’anomalia informativa italiana: testate come TG3 e TG4 vengono generalmente appaiate da un’accusa di faziosità verso rispettivamente opposizione e maggioranza, eppure uno è tra i telegiornali più ligi alle norme di legge, mentre l’altro è tra quelli che più vi si scostano. Ciò che l’opinione pubblica percepisce come telegiornale equo è quindi in realtà un TG già di per sé spostato verso destra, e questa sarà una delle ferite del berlusconismo più difficili da curare. È in ogni caso da rimarcare il fatto che le analisi permesse dai dati AGCom sono unicamente di tipo quantitativo, e non possono per loro natura racchiudere completamente concetti come la faziosità che necessiterebbero di opportune indagini dal punto di vista qualitativo.

Il mese di settembre, in ultima analisi, mostra da un lato come agosto e l’impennata del centrosinistra fosse un episodio dovuto alle peculiarità del mese, e dall’altro evidenzia come i nuovi, veri protagonisti della scena politica siano sempre meno da ricercare tra il Presidente del Consiglio ed i suoi Ministri, e di quanto si stiano affacciando a ruoli di primissimo piano Quirinale, Unione Europea ed in generale il mondo istituzionale, finanziario e sociale del Paese.