Alfano interviene sulla strage di Lampedusa: Nella stiva altri morti senza un nome, non sarà l’ultima volta.
Suona quasi da presagio l’ultima frase di Angelino Alfano sulla strage consumatasi al largo di Lampedusa e conclusa con un tragico bilancio: 111 vittime ed ancora altrettanti corpi in fondo probabilmente tirati in basso dalla corrente scatenata dall’imbarcazione. Alfano ha inoltre reso noto quanto segue: “In quel posto della nave (alludendo alla stiva) viaggiano coloro i quali pagano il biglietto più basso”, ed allora si inizia a cercare laddove si pensa che siano rimasti ancora i corpi, ormai senza vita, dei somali/africani. In questo momento la Guardia Costiera sta sorvegliando la costa con l’ausilio di motovedette ed elicotteri per cercare di tirare un possibile bilancio definitivo sull’accaduto, nonostante il clima instabile e le promesse di un miglioramento.
Il più grande ringraziamento, dice Alfano, va ai soccorritori, ai diportisti e ai pescatori che con un gran cuore si sono dedicati anch’essi alla ricerca dei corpi ormai esanime e che hanno contribuito, nel loro piccolo, alle testimonianze. Ora la parola passa all’Europa, ricordiamo che un paese le cui barriere sono chiuse agli altri Stati è un paese confinato a se stesso e non c’è nessuna possibilità di scampo per queste popolazioni che hanno visto l’Italia come l’ultima spiaggia, l’ultima salvezza per se stessi.
Grasso “Bossi Fini va rivista” – La normativa in materia di immigrazione “va rivista anche alla luce di questi eventi”. Ad affermarlo ai microfoni di “Baobab”, su Radiouno, è il presidente del Senato, Pietro Grasso, secondo cui in particolare “va attuato un temperamento della Bossi-Fini per evitare, ad esempio e come sembra, che qualcuno per non incappare nel reato di favoreggiamento nello sbarco di clandestini possa evitare di dare soccorso a persone che stanno per morire. Mi pare essenziale, bisogna provvedere soprattutto a questo”.
di Daniele Fronteddu