Berlusconi e Alfano. Berlusconi o Alfano. E’ questo il tema al centro delle discussioni nel Pdl dopo il voto di fiducia al Governo Letta. C’è chi fa il diplomatico come il ministro Nunzia De Girolamo. “Quando dico che Berlusconi è il mio presidente e Alfano il mio segretario elevo a valore proprio quella voglia di sintesi. Ecco perché non è il momento degli elenchi dei buoni e dei cattivi, ma solo di un esame di coscienza. Serio, giusto e soprattutto onesto”.
Nella lettera inviata al ‘Tempo‘ De Girolamo compie un’analisi della situazione interna al Pdl e si dice “convinta che noi dobbiamo giocare all’attacco, credo che si possa fare rimanendo nella stessa squadra perché in fondo siamo tutti un po’ figli di Berlusconi”.
Berlusconi ed il voto di fiducia al Governo Letta – “Dopo il voto di fiducia al governo Letta e dopo la scelta del presidente del Pdl, Silvio Berlusconi, di votare a favore non ci si chiede tanto che cosa farà l’esecutivo, ma ci si esercita sulla compilazione di elenchi di fedeli e traditori, falchi e colombe. La politica mediatica, si sa, si alimenta anche di questo. Ma avendo vissuto le drammatiche ore della vigilia, sono convinta che la scelta del presidente del nostro partito non sia stato un passo indietro, ma in avanti”.
Né dissidenti né traditori – “In molti parlano di conti che non tornavano, di dissidenti sul piede di guerra e questo può anche starci. Ma la scintilla è stata la constatazione che i nostri temi, quelli che interessano i sostenitori del Pdl, dalle imprese ai piccoli artigiani, dagli operai alle famiglie, erano e sono nell’agenda del governo che, ci dice la nostra base, deve andare avanti nel solco delle idee e dei valori liberali che fanno riferimento allo stesso Berlusconi. Come ha persino riconosciuto il Wall Street Journal – conclude De Girolamo – tutto il Pdl ha fatto un passo in avanti”.