Tosi scende in campo: “Primarie nel centrodestra”
(07/10/2013) Tosi scende in campo: “Primarie nel centrodestra”
Il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, scalda i motori e annuncia la propria candidatura a leader del centrodestra. Lo fa dal palazzetto dello sport di Mantova, contestualmente alla presentazione della sua nuova fondazione, “Ricostruiamo il paese”.
Il progetto è chiaro e ambizioso: riprodurre, su scala nazionale, l’esperienza veronese, quando, a fianco della Lega Nord, correva anche una lista civica a sostegno del sindaco. Perché, come ha sottolineato lo stesso Tosi, “ un candidato premier o candidato sindaco è di tutti i cittadini e non solo di una parte”. Ovviamente il candidato premier del centrodestra dev’essere scelto utilizzando il metodo delle primarie.
Maroni non c’era alla presentazione della nuova fondazione di Tosi e non c’erano neanche altri big del partito come Luca Zaia, Roberto Cota o Matteo Salvini. Nessuna polemica, secondo il sindaco, che ha detto di averli sentiti e ringraziati perché “hanno capito lo spirito dell’iniziativa”, ovvero l’idea di presentare un progetto che va oltre il partito. È proprio per questo, quindi, che Tosi ha chiesto di non portare bandiere e insegne del Carroccio alla manifestazione.
Che il progetto del sindaco scaligero sia qualcosa di innovativo lo si percepisce anche da alcune dichiarazioni, in controtendenza rispetto al classico armamentario leghista: “Non è una questione di Nord contro Sud ma di chi spende bene i soldi delle vostre tasche” ha spiegato alle oltre cinquemila persone arrivate a Mantova. “Il buon governo e la riduzione degli sprechi lo vogliono tutti”, non solo al di qua del Po.
“C’è voglia di cambiare – ha aggiunto – dopo vent’anni in cui le cose nel Paese non sono cambiate, non si sono fatte le riforme per veti incrociati, guerra fra bande, chi era con Berlusconi e chi contro, chi ha cercato di mettere il Nord contro il Sud”.
Anche la visione sull’Unione europea diverge da quella di molti compagni di partito: “Non si può uscire dall’euro perché tantissimo è costato entrarci e certo non ci fanno uscire gratis”. Il governo, invece, dovrebbe “rinegoziare i patti con la Ue” e alzare la voce perché “l’Italia all’Europa regala 8 miliardi di euro”.
Infine una battuta dei ministri del Pdl che si sono opposti a Silvio Berlusconi, con cui Tosi non è mai stato avaro di critiche: “Apprezzo la scelta dei cinque ministri, non era facile, hanno messo a rischio la loro carriera politica”.