(08/10/2013) Proteste dei professori in Brasile. I professori dello Stato di Rio sono in sciopero da alcuni giorni contro un piano di adeguamenti salariali approvato dal comune.
Secondo la polizia più di diecimila persone hanno marciato a Rio de Janeiro per sostenere le rivendicazioni degli insegnanti. Secondo i sindacati degli insegnanti hanno partecipato alla manifestazione almeno 50 mila le persone.
La manifestazione è degenerata dopo l’intervento di alcuni ‘guastatori’ che hanno incendiato un autobus, distrutto le vetrine delle banche ed eretto barricate accatastando sedie ed altro materiale. Al grido “Questo governo cadra’! Fuori Cabral e Paes!” (rispettivamente Sergio Cabral, governatore di Rio, ed Eduardo Paes, il sindaco della città), migliaia di manifestanti – insegnanti e simpatizzanti – hanno marciato nella via Rio Branco fino a piazza Cinelandia, dove ha sede il Consiglio municipale.
Un altro gruppo di ‘guastatori’ mascherato ha fracassato le porte del Comune, lanciato bombe contro la facciata e bruciato spazzatura in strada.
I manifestanti sono stati dispersi dalla polizia antisommossa tramite l’utilizzo di gas lacrimogeni. La polizia ha dovuto far ricorso ai lacrimogeni per tenere la situazione sotto controllo.
Anche a San Paolo, sempre in Brasile, vi sono stati scontri con la polizia dopo che dimostranti, con il volto coperto dai cappucci neri delle felpe, hanno distrutto le vetrine di alcune banche.
Anche in questi casi le violenze si sono registrate al termine di una manifestazione pacifica, ed hanno visto in azione alcune decine di facironosi.
E’ da circa due mesi che gli insegnanti in Brasile hanno iniziato la protesta per chiedere aumenti salariali.
Tornano quindi in piazza le proteste in Brasile, dopo l’ondata dei mesi scorsi ed ad otto mesi dall’inizio dei Mondiali di calcio. Le autorità brasiliane affermano di aver risposto a molte delle richieste dei dimostranti, in particolare con promesse di maggiori investimenti nel settore della scuola e della sanità.