Messaggio di Napolitano alle Camere su situazione carceraria
(08/10/2013) Inizia prima alla Camera, poi al Senato, con uno scarto di poco più di venti minuti. Ma i presidenti dei due rami del Parlamento leggono comunque il messaggio alle Camere di Giorgio Napolitano (il primo dei suoi due mandati) che richiama l’attenzione sulla situazione drammatica degli istituti di pena italiani.
“Se mi sono risolto a ricorrere a questa facoltà – spiega il Presidente nel messaggio – è per porre a voi con la massima determinazione e concretezza una questione scottante da affrontare in tempi stretti“. A smuovere il presidente, in particolare, la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che a maggio ha condannato l’Italia a risolvere, entro un anno il problema del sovraffollamento negli istituti di pena e a prevedere i rimborsi per i detenuti che ne sono stati vittima.
“La decisione della Corte di Strasburgo rappresenta la mortificante conferma della perdurante incapacità del sistema italiano di garantire i diritti elementari e la sollecitazione pressante ad imboccare una strada efficace” ha scritto Napolitano nel messaggio, per poi passare a considerazioni di ordine più generale. Ricorda come il sovraffollamento carcerario incida in modo assai negativo sul reinserimento dei detenuti, così come non fa bene alla giustizia la durata non ragionevole dei processi.
Quella delle carceri però è la situazione più grave, che non può essere tollerata oltre: “Le istituzioni non devono scivolare nell’indifferenza convivendo con una realtà di degrado civile e sofferenza umana”. Lo scarto tra le previsioni costituzionali e la realtà sta tutto nei numeri drammatici ricordati dal capo dello Stato: l’Italia ha il primato di sovraffollamento in Ue (140,1%, la Grecia è al 136,5%) e nel 2011, a fronte di una capienza di 47.615 posti, i detenuti erano 64.758.
Il Presidente ha poi valutato le alternative possibili alla carcerazione piena per ridurre il sovraffollamento: ha citato la “messa alla prova” (strumento che però va introdotto), gli arresti domiciliari, la riduzione dell’applicazione della custodia cautelare, la possibilità per gli stranieri di scontare la pena nei loro paesi d’origine. E anche la depenalizzazione dei reati minori, ma solo pro futuro, evidentemente, visto che non porta a conseguenze immediate, mentre il problema va risolto subito; allo stesso modo, è lento l’ampliamento dei posti disponibili negli istituti di pena, anche se è una mossa apprezzabile.
Altre carte da giocare sono quelle tipicamente parlamentari: l’indulto “che non incide sul reato e può applicasi ad un ambito esteso” e l’amnistia. E se i deputati leghisti hanno scosso il capo alla citazione dell’indulto, il Pdl ha applaudito quando si è parlato di amnistia, pensando quasi certamente al caso Berlusconi che li riguarda da più vicino. Napolitano fa però una precisazione: “Fermo restando l’esclusione dall’amnistia dei reati di particolare allarme sociale come la violenza contro donne, non ritengo che il capo dello Stato debba indicare le singole fattispecie da escludere: la perimetrazione dell’amnistia rientra nelle competenze esclusive del Parlamento”.
LE REAZIONI
Accenti diversi tra le forze politiche sul discorso di Napolitano. Ed è inevitabile che l’attenzione si appunti soprattutto sulle parti che – più che l’emergenza reale e tangibile delle carceri sovraffollate – possono riguardare la politica e la giustizia in generale. Danno questa netta impressione da una parte le voci del Pdl, dall’altra quelle (molto dure) del MoVimento 5 Stelle.
“Il discorso di Napolitano? Se servirà per un discorso di pacificazione nazionale noi ci staremo. Se invece servirà per far uscire solo dei ‘tagliagole’ o piccoli criminali voteremo contro” avverte Maurizio Gasparri (Pdl). “Grande coraggio del presidente Napolitano che aiuta il Paese a prendere le uniche decisioni possibili per rendere il carcere meno disumano, per fare uscire l’Italia dall’illegalità” sottolinea Mario Marazziti (Sc). “Il Presidente della Repubblica rimette davanti agli occhi di tutti noi la fotografia completa della drammatica situazione delle carceri. Tutto il Parlamento dovrebbe sentirsi umiliato per non aver posto finora i rimedi di propria competenza” aggiunge Luigi Zanda (Pd). Il premier Enrico Letta e il ministro dell’Interno Angelino Alfano hanno lodato l’intervento di Napolitano “Il governo è impegnato a recepire le indicazioni del Colle”.
“Napolitano chiede esplicitamente amnistia ed indulto a causa del sovraffollamento nelle carceri. Ovviamente il fatto che Berlusconi stia rischiando di andare in galera non c’entra nulla… vero presidente?! Vergogna, tuttiacasa – scrive il deputato M5S Matteo Mantero, condiviso dagli altri -. Il Caimano sta per salvarsi ancora una volta e dobbiamo ringraziare il Partito Democratico che invece di scegliere il professor Rodotà ha preferito inginocchiarsi davanti a quello che sta per passare alla storia con il peggior presidente della Repubblica che l’Italia abbia mai avuto. Ancora un volta ha vinto Berlusconi e stiamo per perdere tutti noi”.
(g.m.)