Alemanno lascia il Pdl per l’Officina
Alemanno lascia il Pdl per l’Officina
(09/10/2013) E’ arrivato anche per lui il giorno dell’addio e ieri lo ha dichiarato in diretta televisiva. Gianni Alemanno ha scelto lo studio di Agorà su Rai3 per ufficializzare qualcosa che era già stato anticipato nei giorni scorci: “Oggi è per me un giorno particolare: il mio ultimo giorno nel Pdl. Domani aderisco a Officina per l’Italia. Berlusconi lo sa da inizio estate”.
L’ex sindaco di Roma spiega le ragioni politiche della sua scelta: “L’iniziativa lanciata dal partito Fratelli d’Italia è il tentativo di creare un nuovo un nuovo soggetto politico di centrodestra, che non si chiamerà però Alleanza nazionale”: pare quasi che tenga a non far confondere la sua iniziativa con quella che Francesco Storace sta portando avanti cercando di recuperare il simbolo di An.
E per precisare che non c’è alcun legame con la sua storia politica precedente, Alemanno sottolinea che il nuovo progetto dell’Officina non prevede il coinvolgimento di Gianfranco Fini. “No – ha risposto a Gerardo Greco – Fini ha deciso di uscire dalla politica, e di scrivere libri“.
Alla base dell’uscita dal Pdl, però, anche qualche differenza di vedute con Silvio Berlusconi: “Io sostenevo la necessità di fare le primarie, e anche lui avrebbe dovuto candidarsi. Sarebbe stato un plebiscito? Forse, ma ci avrebbe permesso permetteva di trovare quello 0,35% che ci è mancato per scavalcare il centrosinistra. Io sono uscito dal Pdl anche perché ero stanco di un partito che non faceva i congressi: la nuova Forza Italia avrà un futuro solo se diventerà un partito normale, che come tutti fa i congressi”.
Berlusconi, in ogni caso, stamattina ha telefonato all’ex sindaco di Roma: gli ha augurato “in bocca al lupo” e gli ha confermato la propria fiducia, prospettando una possibile collaborazione in futuro all’interno della stessa coalizione di centrodestra.
Già, perché Officina per l’Italia, nonostante il nome che sa di operai, lavoro e sinistra, si pone come una “piattaforma culturale e programmatica” aperta a tutte le anime del centrodestra. E se la destra è assicurata dai fondatori di Fratelli d’Italia (Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa), a presidiare il centro c’è Giuseppe Cossiga, anch’egli parte di Fdi ma dalla storia e dal cognome certamente moderato e – appunto – centrista: spetterà a lui coordinare i lavori dell’Officina.
Oggi c’è il “battesimo” alla Sala della Regina della Camera, con oltre 50 invitati al comitato politico e a quello scientifico per stilare un manifesto politico-culturale “per un nuovo centrodestra capace di affrontare le sfide che attendono l’Italia”. Oltre ad Alemanno, si ritrovano nomi legati ad An e alla destra, a prescindere dai loro trascorsi successivi (Marcello Veneziani, Adolfo Urso, Gennaro Malgieri), ma ci sono figure con storie diverse alle spalle.
E’ il caso di Luciano Ciocchetti (Idee + popolari), dell’ex ministro Antonio Guidi, di Paolo Del Debbio (tra i fondatori di Forza Italia), di Magdi Cristiano Allam (Io amo l’Italia), come pure di Filippo Facci e dell’avvocato Anna Maria Bernardini De Pace. Ci sarà anche l’ex ministro degli esteri Giulio Terzi e ha detto di voler intervenire anche Giulio Tremonti: cosa ne verrà fuori, è presto per dirlo.