(10/10/2013) La Fed veste donna: Janet Yellen nuovo presidente della banca centrale americana
La Federal Reserve si colora di rosa. Il Presidente Barack Obama affida le chiavi della politica monetaria a Janet Yellen. Prima donna in cento anni di storia alla guida della Federal Reserve, il nuovo presidente della banca centrale americana sostituisce Ben Bernanke nella difficile impresa di trainare gli Stati Uniti in un nuovo sentiero di vigorosa crescita economica.
Janet Yellen, 67 anni, nata e cresciuta a Brooklyn, è stata vice presidente della Fed dal 2010. In precedenza, ha assunto il ruolo di presidente del Consiglio Economico della Casa Bianca durante il mandato dell’ex presidente Bill Clinton, nonché di presidente della Federal Reserve di San Francisco.Conseguito il dottorato all’università di Yale, allieva dei due futuri premi Nobel James Tobin e Joseph Stiglitz, la Yellen convola a nozze con George Akerlof, anch’esso insignito del premio Nobel per l’economia.
Superata la concorrenza del più accreditato Lawrence Summers, ex Segretario del Tesoro americano e consigliere economico della Casa Bianca, nella corsa alla cabina di comando della Fed, Janet Yellen è considerata da accademici ed esperti come strenua sostenitrice delle politiche di alleggerimento quantitativo varate dalla banca centrale americana.
Testa da falco, anima da colomba – Il mandato duale conferito alla Federal Reserve rispecchia perfettamente le due anime della nuova governatrice. Falco, da un lato, per aver cercato di contrastare in passato, più precisamente nel 1996, la politica dei bassi tassi di interesse dell’ex governatore Alan Greenspan, in un momento in cui, secondo la Yellen, vi era bisogno di una stretta monetaria per raffreddare un’economia americana surriscaldata. La vista di falco della Yellen scorge inoltre i pericoli per l’economia americana derivanti dal vertiginoso aumento del prezzo delle case e dalla politica dei mutui facili.
L’orientamento a mantenere, in questo momento storico, i tassi di interesse quasi a livello zero e a perpetuare le manovre di quantitative easing fino a che il tasso di disoccupazione non sarà sceso al livello del 6,5%, fanno invece della Yellen una colomba agli occhi degli investitori e degli esperti.
Il tapering può attendere – La nomina della Yellen avrà certamente dei riflessi sul graduale ridimensionamento della terza tornata di quantitative easing. L’annuncio di una riduzione del piano di acquisti di titoli di stato e di Mortgage-Backed Securities da parte del governatore uscente Ben Bernanke (cd. tapering) scatenò il panico sui mercati, con un forte rialzo dei rendimenti dei titoli di stato su tutte le piazze finanziarie.
Tuttavia, lo stesso Bernanke ha dovuto fare marcia indietro sul tapering, nel timore che un rialzo sostenuto dei rendimenti sui Treasury americani potesse riverberarsi in misura pesante sul costo dei mutui per le famiglie e frenare dunque i timidi segnali di ripresa dell’economia americana anche sul fronte immobiliare.
Con tutta probabilità, finchè i dati sul mercato del lavoro americano continueranno ad essere poco esaltanti, la Yellen seguiterà a stimolare l’economia con politiche monetarie accomodanti, senza alcun timore di aspettative inflazionistiche.