Femminicidio, approvato il dl in Senato con 142 si. Ora è legge
(11/10/2013) Il decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri d’inizio agosto è, da oggi, legge dello Stato. Il provvedimento è passato a Palazzo Madama per l’ultima lettura – dopo l’ok della Camera di mercoledì – ed è stato votato da 142 senatori. Gli esponenti di Lega Nord, Sel e M5S hanno deciso di non prendere parte al voto (in Senato, l’astensione vale come voto contrario).
Le opposizioni sono uscite dall’Aula poiché il dl – a loro dire – è stato “imbottito” di ulteriori norme che nulla hanno a che fare con il femminicidio, come quelle che riguardano la Protezione civile e le provincie (da qui l’appellativo di “decreto omnibus”).
Queste le principali novità del provvedimento legislativo: 1) inserimento di un’aggravante specifica per la violenza sessuale e fisica subita da donne incinte o in presenza di minori; 2) irrevocabilità della querela; 3) arresto in flagranza in caso di stalking e maltrattamenti in famiglia; 4) allontanamento dalla famiglia su approvazione del Pm; 5) scelta dell’utilizzo del braccialetto elettronico o delle intercettazioni telefoniche a discrezione del giudice; 6) permesso di soggiorno per le immigrate vittime di violenza e rimpatrio dei maltrattanti stranieri; 7) accelerazione dei processi contro i reati inseriti nel decreto convertito in legge (le indagini preliminari dovranno durare al massimo un anno).
Infine, il governo ha deciso di stanziare sin da subito 10 milioni di euro all’anno (7 nel 2014) per finanziare i centri anti-violenza e le case-rifugio.
Fabrizio Neironi