Gli Azzurri beffano la Danimarca.
Dopo aver strappato l’accesso al Mondiale che si disputerà tra un anno in Brasile la squadra di Prandelli sfida una Danimarca ancora in corsa per la qualificazione. Nel girone B infatti dietro agli Azzurri sono ben quattro le squadre che lottano per raggiungere la seconda posizione utile per proseguire la rincorsa al Mondiale.
A darsi battaglia, oltre alla Danimarca, ci sono Armenia, Bulgaria e Repubblica Ceca. Per gli uomini di Morten Olsen questa partita assume un’importanza fondamentale: vincendo in casa contro la capolista del girone i danesi guadagnerebbero a pieno titolo il ruolo di favoriti al secondo posto.
Cesare Prandelli, privo dell’estro di Mario Balotelli, decide di affidarsi ad una formazione ampiamente rinnovata nel modulo e negli interpreti. In difesa Ranocchia e Chiellini formano la coppia centrale, supportata ai lati da De Silvestri e Balzaretti. In mezzo al campo torna Thiago Motta supportato da Montolivo e Marchisio. Il compito di far male invece è affidato al talento di Diamanti, Candreva e Osvaldo.
Nei primi minuti di partita i padroni di casa mantengono un pressing forsennato e non permettono alla nostra Nazionale di poter sviluppare il consueto possesso palla. L’Italia dunque decide di giocare di rimessa e sfruttare la maggior tecnica dei propri interpreti offensivi. La mossa degli Azzurri si rivela vincente: al ventottesimo infatti Osvaldo stoppa meravigliosamente una palla di Motta, umilia Agger con un tunnel e porta in vantaggio l’Italia. La prodezza del centravanti italiano non frena però la furia danese: gli uomini di Olsen infatti non ci stanno ad uscire sconfitti e cominciano ad attaccare a testa bassa. Nonostante la difesa azzurra dimostri di non soffrire più di tanto gli assalti avversari allo scadere del primo tempo i danesi vedono premiati i loro grandi sforzi: cross di Krhon Dehli e Bendtner di testa trafigge Buffon. Con la beffa del pareggio si conclude un combattutissimo primo tempo.
Nei secondi 45 minuti la differenza di motivazioni la fa da padrone: la Danimarca cerca in tutti i modi i tre punti e mettono alle corde gli azzurri. Prima Eriksen e Bjelland ci fanno tremare colpendo un palo e una traversa, poi Bendtner a dieci minuti dalla fine sigla il meritato vantaggio. La linea difensiva italiana vive un secondo tempo da incubo: sempre in affanno, incapace di resistere ai furenti assalti danesi, la difesa azzurra è protagonista di diversi svarioni e clamorose dormite. Mentre tutto lo stadio festeggia la rimonta dei propri beniamini l’Italia alza la testa: Osvaldo, ancora lui, tenta la conclusione a rete. Il suo tiro però è sporcato da Alberto Aquilani, il quale entrato da poco realizza l’insperato pareggio. Il risultato di parità, concretizzatosi in maniera fortunosa a pochi secondi dal termine, non rende merito ai padroni di casa. La Danimarca, pur tentando con tutte le forze di raggiungere la vittoria, si devono accontentare di un misero punticino. Per gli uomini di Olsen la corsa al secondo posto si fa sempre più ardua.
Gli Azzurri invece lasciano Copenaghen con la consapevolezza di avere ancora molto da migliorare. Cesare Prandelli, dopo aver visto all’opera una formazione piuttosto rimaneggiata, può godersi la grande forma di Osvaldo e Candreva. I segnali meno positivi riguardano soprattutto la difesa, in gran difficoltà per larghi tratti di gara. Il secondo match contro l’Armenia servirà per tentare nuovi esperimenti e suggellare, con una vittoria, l’accesso alla prima fascia. La strada che conduce in Brasile si avvicina sempre di più alla sua conclusione: ogni partita diventa l’occasione ideale per acquisire esperienza ed entusiasmo, due fattori necessari per recitare un ruolo da protagonisti.