Alitalia, via libera all’aumento di capitale. AirFrance: “Piano di emergenza insufficiente”
All’aumento di capitale da 300 milioni, varato all’unanimità dal consiglio di amministrazione di Alitalia, ha contribuito anche Poste italiane con una cifra di circa 75 milioni e una partecipazione tra il 10 e il 15% delle quote societarie.
L’entrata in scena di Poste ha però fatto storcere in naso a molti. Giorgio Squinzi, il leader di Confindustria, ha dichiarato a riguardo: “Sono sempre molto perplesso di fronte agli interventi di una mano pubblica in una società privata ma passi se è un cerotto per tamponare una situazione di emergenza”.
Dal canto suo, l’amministratore delegato di Poste italiane, Massimo Sarmi, chiarisce che per l’investimento non sarà “utilizzata alcuna risorsa proveniente né da conti correnti postali né da buoni e libretti Postali. “Le risorse finanziarie per l’investimento – ha spiegato – saranno reperite esclusivamente dalla liquidità disponibile di Poste”.
Alla ricapitalizzazione hanno sì anche i francesi di AirFrance-Klm, sottolineando di aver approvato il piano d’urgenza per “permettere ad Alitalia di continuare a operare”. Subito dopo, però, arriva la doccia fredda: “ La decisione dei membri del cda in quota Air France-Klm di sostenere il piano di emergenza non presuppone in alcun modo una nostra decisione sulla sottoscrizione o meno dell’aumento di capitale. Decideremo lunedì”.
Perplessità che trovano conferma sulla stampa transalpina. Secondo quanto riportato da Le Figaro, infatti, per i francesi “il piano di emergenza è insufficiente, anche se Air France resta comunque interessata a salire al 50% di Alitalia, al fine di ottenerne la gestione operativa e poter così attuare un piano di ristrutturazione vero e proprio. I vertici della compagnia franco-olandese, prosegue il quotidiano transalpino, restano però in attesa di una soluzione dei problemi finanziari del vettore”.
Tutto rimandato a lunedì dunque, anche se l’aumento di capitale ha già prodotto un effetto positivo: permettere alla compagnia di bandiera italiana di operare durante il weekend, visto che, in assenza dell’approvazione del piano d’emergenza, gli aerei tricolori oggi non sarebbero nemmeno decollati.