“La via maestra” per difendere la Costituzione
E’ partito poco dopo le 14 e 30 a Roma il corteo della manifestazione “Costituzione. La via maestra”, organizzata da una una serie di associazioni e movimenti e voluta soprattutto dal giurista Stefano Rodotà e del segretario generale della Fiom-Cgil Maurizio Landini.
Il corteo, composto da alcune migliaia di persone, ha lasciato piazza della Repubblica e, attraverso piazza Barberini e Trinità dei Monti, si riverserà a piazza del Popolo, sede scelta per il comizio finale. Tra i presenti, chiamati a intervenire sul palco, anche i costituzionalisti Gustavo Zagrebelsky e Lorenza Carlassare, nonché personaggi politici (ed ex magistrati) come Antonio Di Pietro e Antonio Ingroia.
L’arrivo di Rodotà e Landini è stato accolto con un tifo da stadio dai presenti, che si sono messi in marcia dietro allo striscione che ha lo stesso nome della manifestazione. Si vedono bandiere sindacali (Fiom), politiche (Rifondazione Comunista, Sel) e con il profilo del Che, ma ci sono anche le insegne del Movimento “Acqua bene comune”. In corteo si canta pure Bella Ciao: l’Anpi, principale associazione di partigiani, non ha aderito ufficialmente alla manifestazione (cosa che ha destato polemiche), ma molti iscritti hanno scelto di arrivare da tutta l’Italia. Alcuni manifestanti tengono dei cartelli, ciascuno con un articolo della Costituzione.
A chi chiede a Landini cosa risponda a Napolitano che ieri aveva parlato di momento maturo per discutere di un cambiamento della costituzione, il segretario della Fiom replica: “Io non devo rispondere niente a nessuno. In tanti dovranno rispondere a questa piazza, ai tanti italiani che pensano che per cambiare il Paese bisogna applicare la Costituzione. Siamo qui non solo per difendere la Costituzione, ma per attuare la Costituzione e cambiare questo Paese”.
Non dimentica Landini il motivo che ha scatenato la manifestazione come altri appelli precedenti, ossia la possibilità che le riforme costituzionali avvengano in deroga al procedimento dettato dall’art.138 della Carta: “Credo che la forzatura sia quella di derogare un articolo per cambiare la Costituzione italiana: per ridurre il numero dei parlamentari, per far funzionare meglio il Parlamento non c’è bisogno di derogare all’art.138. La descrizione che viene data che noi saremmo conservatori è una doppia sciocchezza”.
Nel corteo c’è anche il leader di Sel, Nichi Vendola: “L’orizzonte di questa manifestazione non è certo un ‘partitino’ minoritario. Qui c’è la base sociale di un’altra Italia. La Costituzione è il documento programmatico di un’altra Italia. Quelli che accusano la Costituzione di essere un documento arcaico, e noi che la difendiamo di essere conservatori, non sanno il significato della parola conservatore. Conservatore è chi vuole conservare un mondo fondato sui privilegi e sulle gerarchie, la Costituzione è il documento più palpitante e vivo di critica di ogni conservatorismo”.