Scontro Pd-Pdl per la nomina del presidente della Commissione Antimafia: Rosi Bindi in vantaggio su Donato Bruno
Dopo sette lunghi mesi la “Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere”, più comunemente conosciuta come Commissione Antimafia, vede formata la sua composizione: cinquanta parlamentari, distribuiti equamente tra venticinque senatori e venticinque deputati.
Nelle fila della commissione, precedentemente guidata da Giuseppe Pisanu, si possono ritrovare volti noti al mondo antimafia come Beppe Lumia, senatore Pd oggetto da quasi quindici anni delle pericolose attenzioni di Cosa Nostra, il piddiellino Salvatore Torrisi, già esponente della commissione nella scorsa legislatura, il deputato Carlo Sarro, fino ad arrivare democratica Laura Garavini, eletta nella circoscrizione estero e fondatrice dell’associazione “Mafia nein danke” operante in Germania dopo la strage di Duisburg.
Ma sono nella maggior parte volti nuovi quelli visti nella Commissione appena costituita. Si pensi agli otto parlamentari a 5 stesse, ed a tanti nomi noti come quello dell’ex direttore di Rai News 24 Corradino Mineo e della giornalista anti-camorra Rosaria Capacchione, della figlia del giudice calabrese Scopelliti, Rosanna, fino alla responsabile legalità Pd Pina Picierno. Solo al Senato le nuove entrate sono diciannove su venticinque.
Ma nonostante le grandi intese, Pd e Pdl non si sono risparmiati polemiche reciproche per la scelta dei componenti: Carlo Sarro, politicamente vicino a Nicola Cosentino, è da sempre in prima fila per il condono edilizio in Campania. Vincenza Bossio (Pd) è stata criticata come componente per l’imputazione di corruzione che ha colpito il marito Nicola Adamo. Donato Bruno (Pdl) suggerì l’abolizione del 41bis, il carcere duro, in un’intervista all’Ansa.
Lo scontro maggiore resta però sulla presidenza della Commissione. Anche qui la coabitazione Pd-Pdl si dimostra difficile tanto quella nelle file del governo.
I democratici indicherebbero alla presidenza Rosy Bindi, mentre il Pdl si è fermamente opposto, attraverso la preferenza a Donato Bruno, con l’ex presidente del Senato Renato Schifani. “Stavamo per ritrovarci la Bindi presidente ed ho bloccato tutto”. E’ con tutte queste tensioni che quindi si attende, nei prossimi giorni, una feroce battaglia politica per l’elezione del presidente e dei vicepresidenti della Commissione Parlamentare Antimafia. Un conflitto che potrebbe nuovamente minare l’apparente riconquistata pace in seno al governo.
Daniele Errera