Il Peggio, si ride (amaro) sulla politica
“La politica e il peggio sono diventati quasi sinonimi, due facce della stessa medaglia. Anzi, lo stesso lato di una medaglia di cui un lato ci è ancora ignoto. Non siamo utopisti: il lato positivo, ammesso che esista, forse non lo vedremo mai”. Si presenta con queste parole, solo in parte provocatorie, lo staff de Il Peggio, blog satirico che attinge e trae spunto dalla politica italiana e dal – variegato – universo che la circonda, confezionando vignette, fotomontaggi e poesie, una formula quest’ultima davvero rara per veicolare contenuti satirici.
Per addentrarsi nel clima goliardico e surreale che caratterizza il progetto basta scorrere le presentazioni dei fondatori del blog: “Andrea Lazzo (Andreaseperso), irascibile e permaloso, dallo sguardo assassino, vive nel paradosso. Con Luigi ha creato Il Peggio per non lasciare che ogni idea finisca nel vento; Luigi N. Iacobellis (Lourid): arcitaliano di passaporto yankee, da sempre dedito all’amletica leggera, se avesse potuto scegliere tra la vita e la morte, avrebbe scelto l’America.”
Il Peggio, che è nato nel dicembre 2010, ha avuto una genesi molto particolare: molti dei membri attuali dello staff erano infatti frequentatori assidui della pagina Facebook Poesie di Sandro Bondi, a cui partecipavano scrivendo poesie ispirate allo stile bondiano. Da qui è scaturita l’idea di unire le forze avviando un nuovo progetto.
Curiosando sul blog, si spazia dai saporiti ma talvolta amari “conati inchiostro” di Giuseppe Del Buono (che collabora anche con Il Male) ai versi appuntiti di Aristarco, passando per i sempre puntuali haiku di Lourid; dai divertenti fotomontaggi di Asp alle vignette di Khamard, dalle fantasiose creazioni grafiche di Marco Rizzi ai guizzanti versi di Jena Gamuna. E ancora tanta altra “carne al fuoco” è presente nel blog. “Il Peggio cerca di restare sempre nell’attuale, nel peggio più aggiornato. Lo stile de Il Peggio si propone d’essere innovativo”, spiegano i suoi autori.
Si ride tanto, quindi, ma allo stesso tempo, inevitabilmente, si riflette sulla situazione politica e si traggono conclusioni certamente poco lusinghiere. Quanto spesso ormai, l’attualità prende una piega degna del peggior b-movie made in Usa o si colloca nel punto esatto di congiunzione tra il grottesco e il tragico?
Come rilevano gli autori de Il Peggio, “le vignette satiriche ultimamente non riescono ad avere la stessa potenziale comicità dei politici, che riescono a perdere la dignità, a contraddirsi, a vendersi, a ridicolizzarsi con una facilità tale da lasciarci quasi senza parole.Certo, questo permette agli amanti della satira di avere più soggetti, ma il fatto è che sta diventando troppo facile fare caricature dei politici”.
Un disincanto, insomma, che ha più a che fare con il dolente realismo che con il cinismo, e che probabilmente accomuna i lettori con gli autori de Il Peggio. “A dire il vero, vorremmo che i nostri politici facessero vera politica, invece che darci infinite occasioni di scherno. Dopotutto, Il Peggio porta questo nome perché è proprio così che vediamo la politica italiana, come Il Peggio possibile che possa capitarci. Che Il Peggio sia con voi”.