Danilo Medina, il più amato in America, alle prese con una battaglia di cittadinanza
Secondo l’agenzia messicana Consulta Mitofsky, i presidenti della Repubblica Dominicana, Danilo Medina, e dell’Ecuador, Rafael Correa, sono considerati fra i migliori americani, grazie al rispettivo 88% e 84% dei consensi dei propri cittadini.
La Consulta Mitofsky è la principale agenzia di ricerca sull’opinione pubblica, e la valutazione è stata basata su sondaggi realizzati attraverso i media dei vari Paesi americani, che comunque non riflette, ovviamente, la reale condotta dei capi di Stato.
Di certo risalta il risultato di questi sondaggi, poiché Medina ha assunto l’incarico alla presidenza dominicana poco più di un anno fa, mantenendo comunque elevato il consenso popolare nei propri riguardi.
Un sostegno ricambiato da una politica condotta a fianco dei cittadini, come testimoniato nelle ultime settimane, durante le quali il Presidente ha espresso il proprio sostegno nei riguardi di coloro che stanno rischiando la perdita della cittadinanza dominicana a causa di una sentenza della Corte Costituzionale.
Emessa lo scorso 23 settembre, la sentenza prevede il ritiro della cittadinanza ai discendenti di haitiani nati nella Repubblica Dominicana dopo il 1929, da quando cioè fu prevista nella Costituzione la figura di straniero “in transito”.
Le conseguenze sarebbero incredibili, poiché rischierebbero di ritrovarsi apolidi almeno 200’000 persone, e la maggior parte di origine haitiana.
Il Presidente Medina ha affermato che tenterà di aiutare le persone colpite dalla sentenza: già all’inizio della scorsa settimana ha incontrato le delegazioni delle ONG in difesa dei cittadini dominicani di origine haitiana raccogliendo maggiori informazioni utili.
Secondo i loro rappresentanti, Medina sarebbe stato molto disponibile a risolvere l’attuale situazione, ma va precisato che nessuna dichiarazione ufficiale è stata rilasciata al termine delle riunioni. Egli è stato intervistato a tal proposito dalla stampa dominicana, e ha affermato che, al di là della possibile ingiustizia, bisogna comunque badare a risolvere immediatamente un problema dalle gravi conseguenze.