Napolitano: “Evitato vuoto politico con fiducia a Letta”
L’Italia “stenta più di altri” a muoversi verso la crescita e “conta in modo decisivo l’operare del governo e del Parlamento, del mondo del lavoro e delle imprese, in una direzione univoca, col massimo di concretezza e unità”. E’ questo uno dei moniti lanciati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, durante la cerimonia di creazione di 25 nuovi Cavalieri del lavoro.
GLI SFORZI DA COMPIERE
Per il Capo dello Stato la situazione impone di “mantenere i nervi saldi, portare avanti in tutti i campi lo sforzo indispensabile, che non può, non deve essere messo a rischio da particolarismi e irresponsabilità“. Il monito di Napolitano è certamente rivolto innanzitutto alle forze politiche e sociali del paese, sia nel momento particolarmente delicato della discussione della legge di stabilità (ben vengano insomma le valutazioni critiche, purché siano “responsabili, cioè sostenibilmente propositive, consapevoli di condizioni oggettive complesse e di vincoli ineludibili“), sia nel dibattito politico in generale.
Inevitabile, per Napolitano, il riferimento al recente voto di fiducia al governo Letta, che ha evitato “che si aprisse in Italia un vuoto politico, un nuovo periodo di grande incertezza e paralisi decisionale“: anche per questo, Napolitano ha rilevato “autentico sollievo tra gli 8 capi di Stato europei partecipanti all’incontro di Cracovia”.
LE RIFORME DA FARE
Il presidente sa bene che l’impegno non è finito. “Occorre andare avanti – ha detto – a fare le riforme economiche, politiche e istituzionali da tempo riconosciute necessarie”: in cima alla lista, c’è l’intervento sulla legge elettorale, ma anche la revisione della seconda parte della Costituzione, che a Napolitano sta molto a cuore. “Al procedere delle riforme istituzionali ho legato il mio impegno all’atto di una non ricercata rielezione a presidente. Porterò avanti questo impegno finché sarò in grado di reggerlo e a quel fine”. Lo stesso impegno messo per chiedere una pronta soluzione alla “dolorosa, umiliante, ineludibile emergenza carceraria”.
Resta però il quadro di inevitabile difficoltà tracciato dalla crisi: per questo, per il presidente occorre che “ognuno faccia responsabilmente la sua parte”, soprattutto in senso non distruttivo. “Guardare in faccia alla realtà con le sue sfide e con le sue incognite – nota Napolitano – non significa seminare sfiducia ma attrezzarci meglio per fare ciascuno la propria parte”.
BONDI: “DUBBI SULL’UTILITA’ DI NAPOLITANO”
Non deve avere gradito particolarmente il discorso di Napolitano il coordinatore Pdl Sandro Bondi: “Le riflessioni e le raccomandazioni del Capo dello Stato sono il metronomo della politica italiana – ha detto -. Francamente comincio ad avere seri dubbi sull’utilità di questo ruolo esercitato da Napolitano nella convinzione di guidare dall’alto l’Italia verso l’uscita dalla crisi. Le conseguenze di questo metodo non sono affatto incoraggianti”.
Gabriele Maestri