Letta presenta la legge di Stabilità: niente tagli Cgil pronta a sciopero, Squinzi “Più coraggio”
Alla fine Letta ha sorpreso tutti. Nella nuova legge di stabilità illustrata dal premier non compaiono né tagli alla sanità né nuove tasse. “Abbiamo mantenuto gli impegni con Bruxelles, e oggi abbiamo un duplice premio: per la prima volta la legge di stabilità non deve cominciare con tagli o nuove tasse che servono per Bruxelles” dichiara con una punta d’orgoglio il capo del governo. A certificare come le previsioni della vigilia fossero false c’è un altro aspetto molto importante inserito all’interno della manovra: il carico fiscale calerà infatti di un punto percentuale dal 44 al 43.
Nessun taglio alla sanità – Niente sforbiciata da 2,6 miliardi prevista nelle bozze. Già al mattino il ministro della Salute Lorenzin aveva allontanato possibili tagli che avevano messo in allarme le Regioni.
Abbassamento del carico fiscale – Il premier ha annunciato una manovra all’incirca di 11,5 miliardi nel 2014, di 7,5 miliardi nel2015 e di 7,5 miliardi nel 2016. “Il debito pubblico sarà in calo nel 2014, 2015 e 2016 e centriamo l’obiettivo del 2,5% di deficit/Pil nel 2014”. Con la nuova legge di stabilità sarà possibile “un taglio delle tasse per imprese e famiglie dal 44,3 al 43,3%”. “Negli 11,5 miliardi per il 2014 non ho contato ‘3 miliardi, che sono il primo beneficio per le politiche che questo Governo ha fatto in Ue e che hanno consentito all’Italia di mantenere gli impegni con Bruxelles” ha aggiunto. Metà dei fondi necessari per il prossimo anno saranno reperiti da tagli alla spesa per 3,5 miliardi (2,5 dal bilancio dello Stato e 1 dai trasferimenti alle regioni) e altri 3,2 miliardi da dismissioni immobiliari e altro.
Patto di stabilità allentato – “C’è un allentamento del patto di stabilità per i Comuni, da un miliardo di euro. È un segnale importante nella direzione dello sviluppo, è un allentamento per consentire gli investimenti in conto capitale”
Si vota in un solo giorno – Altro provvedimento è il voto in un giorno solo. Le elezioni infatti d’ora in avanti si terranno solo la domenica, permettendo così un risparmio di 100 milioni .
Sgravi per le imprese – Le imprese possono respirare. Letta ha infatti annunciato la riduzione delle tasse per le imprese per 5 miliardi e 600 milioni nel triennio. Poi sarà previsto un miliardo di euro per le ristrutturazioni e per gli ecobonus. “C’è anche un incentivo per il passaggio dai contratti a tempo determinato a quelli a tempo indeterminato. La legge di stabilità riduce, nell’arco di tre anni, di 5 miliardi le tasse sui lavoratori” . “E’ stato bloccato l’aumento dell’Iva per le cooperative sociali”. Infine nella legge di stabilità c’è il “rifinanziamento del fondo per le politiche sociali, il fondo per la non autosufficienza, il 5 per mille”.
Cgil pensa a sciopero – La legge di stabilità presentata ieri sera dal premier Enrico Letta non è piaciuta ai vertici della Cgil. Il sindacato infatti sta pensando di ricorrere ad uno sciopero generale per protestare contro la manovra finanziaria. A rivelarlo è il segretario della Cgil Susanna Camusso. “Con la Cisl e la Uil abbiamo una piattaforma unitaria, nelle prossime ore vedremo come trasformare una mobilitazione in tutte le forme utili a sostenere la nostra piattaforma”. “Il nostro problema – ha aggiunto Camusso – è che questa Legge di stabilità bisogna cambiarla e quindi nelle prossime ore decideremo tutte le cose utili a questo fine”.
Squinzi “Serve più coraggio” – Nemmeno Confindustria promuove la legge di stabilità. Il provvedimento presentato ieri dal governo Letta ”non incide realmente sul costo del lavoro. Noi avevamo indicato come priorità assoluta il cuneo fiscale. Cosa fare? Non sono il primo ministro di questo Paese ma vorrei dire che ci vuole più coraggio” ha detto il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi.
Alfano elogia la manovra – Il segretario del Pdl Angelino Alfano promuove la manovra finanziaria illustrata dal premier Enrico Letta. “La legge di Stabilità non mette le mani nelle tasche degli italiani. Anzi per la prima volta dopo molti anni la pressione fiscale sui cittadini, famiglie e imprese diminuirà. Il Pdl si è dunque confermato sentinella antitasse”.