Cancellieri: “Sull’amnistia decide il Parlamento ma non ha senso senza misure strutturali”
Nuovo intervento della ministra della Giustizia Anna Maria Cancellieri, durante il question time di oggi, su eventuali provvedimenti di clemenza, sollecitati dal Presidente della Repubblica nel suo messaggio alle Camere e necessari – in assenza di altre misure – per decongestionare le carceri italiane come imposto dalla Corte europea dei diritti umani.
“Sarà il Parlamento – ha detto – a decidere l’eventuale concessione di provvedimenti di amnistia o di indulto ed il loro ambito di applicazione, sia soggettivo che oggettivo”. Rispondendo a un’interrogazione della Lega, la Cancellieri ha allontanato dal Governo la responsabilità sull’eventuale inclusione dei reati fiscali in un’amnistia (consentendone l’applicazione a Silvio Berlusconi, ndr), ma ha precisato che i provvedimenti di clemenza “non avrebbero alcun senso, se non quello di alleggerire temporaneamente la tensione detentiva, ove non fossero accompagnati da misure strutturali di carattere normativo, logistico e organizzativo”.
Un decreto della scorsa estate sembra avere lentamente invertito la tendenza al sovraffollamento (dalla fine di settembre 2012 a oggi in carcere ci sono oltre 2mila detenuti in meno, da luglio gli ingressi di condannati in via definitiva sono calati di circa il 50%) . Alcune Commissioni di studio, in ogni caso, sono al lavoro per suggerire altri interventi normativi sull’ordinamento penitenziario, le condizioni detentive, le misure alternative alla detenzione, il sistema sanzionatorio e il processo penale.
Come interventi immediati contro il sovraffollamento, la Cancellieri individua “l’adozione ad ampio raggio di un nuovo modello organizzativo di detenzione”, più aperto alla socialità, che preveda meno ore di chiusura in cella e più possibilità di lavorare, per favorire il reinserimento sociale ed evitare la recidiva. In più, entro la fine dell’anno si parla di 2.500 nuovi posti detentivi, destinati a crescere nei mesi successivi (4.400 entro giugno 2014, fino ai quasi 10mila al completamento del Piano carceri, nella seconda metà del 2015).
La ministra Cancellieri è intervenuta anche sull’immigrazione. Dopo aver sottolineato il suo “personale apprezzamento” per il richiamo di Giorgio Napolitano alle istituzioni dopo la tragedia di Lampedusa, ha qualificato come necessari “presidi adeguati lungo le coste da cui partono questi viaggi di disperazione e di morte” e un “concreto e fattivo coinvolgimento di tutti i Paesi che fanno parte dell’Ue”.
Per la Cancellieri il traffico criminale di esseri umani va stroncato in cooperazione con i paesi di provenienza di emigranti e richiedenti asilo. “Tutte le iniziative in proposito – ha precisato – saranno assunte dal Governo in pieno accordo e solo dopo attenta riflessione su tutti i temi coinvolti”. Nella stessa sede la ministra ha auspicato “un più completo quadro normativo” per superare le divergenze delle legislazioni degli Stati e armonizzare l’iniziativa normativa nazionale con le previsioni dell’Unione europea.
Gabriele Maestri