La legge di stabilità scontenta tutti
La rassegna stampa odierna apre con le novità della Legge di stabilità presentata martedì dal premier Enrico Letta. Nel testo si prevede una clausola di salvaguardia che prefigura una riduzione delle detrazioni Irpef dal 19 al 18 per cento già con la dichiarazione dei redditi del prossimo giugno, e, in prospettiva, addirittura un taglio ancor più drastico dei bonus fiscali: 3 miliardi nel 2015, 7 nel 2016 e 10 dal 2017.
Il Corriere titola “Meno spesa pubblica o lo sconto fiscale scenderà dal 19 al 18%”. La Stampa “La manovra della discordia. I falchi del Pdl: aumento tasse camuffato. Il malumore di renziani e Monti”. Repubblica “In busta paga 14 euro in più”. Il Sole 24 Ore “Rischio stangata sulle accise per 10 miliardi in tre anni (se non si taglierà la spesa). Taglio agevolazioni retroattivo”. Il Messaggero “Nella nuova tassa sui servizi un tetto al 2,5 per mille. Sgravi in busta paga: media di 152 euro”. L’Unità “Crisi, mezzo Pdl ci prova”. Il Giornale “Paghetta di stabilità. 14 euro per (quasi) tutti. Aumenti ridicoli in busta paga e rischio tasse sulla casa”. Avvenire rassicura “Stabilità salva, revisioni possibili”. Critico Il Manifesto “Ripresi per il cuneo. La legge di stabilità è un nuovo attacco ai dipendenti pubblici e non dà risposte sul lavoro dei precari”. Il Fatto Quotidiano “Le trappole della manovra: quanto ci costa e chi la paga”. Il Mattino commenta “La manovra delle piccole intese”. Libero attacca “Ci prendono in giro. Le tasse nascoste nella manovra. Nella legge di stabilità previste coperture non credibili: i buchi saranno coperti da clausole di salvaguardia, cioè nuove imposte. E dove sono i tagli agli sprechi”. Il Secolo XIX “Detrazioni, stangata nascosta”. Europa “Tanti delusi sul lavoro. Letta dovrà correggere la manovra”. La Padania sarcastica “L’incuneata fiscale. Tante promesse non mantenute e una solenne beffa sulle tasse: ecco a cosa si riduce la legge di Stabilità”.