Entro Natale scatteranno le nuove indagini per l’ex premier Silvio Berlusconi e i suoi avvocati nell’ambito del caso Ruby.
Dopo il deposito delle motivazioni delle sentenze Ruby e della cosiddetta Ruby 2 che hanno condannato rispettivamente Berlusconi a sette anni e Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti a sette e cinque anni di carcere, l’ex presidente del Consiglio, i suoi legali Niccolò Ghedini e Pietro Longo, insieme a numerosi testimoni al processo, saranno iscritti nel registro degli indagati. Si tratterà quindi di “un atto dovuto” – i pm sono in pratica obbligati ad aprire le indagini e a procedere con l’iscrizione nel registro degli indagati – come riferiscono in ambienti giudiziari, conseguente alla trasmissione degli atti in Procura.
Le successive inchieste, che potrebbero dare il via a un ‘Ruby-ter’, dovrebbero essere, stando a quanto si apprende, riunite in tre filoni: il primo riguarderebbe l’ipotesi di reato di falsa testimonianza, che coinvolgerebbe le ‘olgettine’ e altri; il secondo l‘ipotesi di corruzione e subornazione di testimone o intralcio alla giustizia relativa a Berlusconi e il terzo riguarderebbe i legali e le indagini difensive.
Con le due proroghe richieste dai giudici, il deposito delle motivazioni del processo Ruby e Ruby 2 slitterà rispettivamente al 22 novembre e 2 dicembre come termini ultimi.
Tratto dall’articolo ‘Processo Ruby, Berlusconi condannato a 7 anni e interdizione perpetua’ del 24 Giugno 2013
“Dopo 27 mesi di processo, più di 50 udienze e circa 7 ore di camera di consiglio, ecco la sentenza di primo grado del processo Ruby: Silvio Berlusconi è stato condannato a 7 anni di reclusione e interdetto in modo perpetuo dai pubblici uffici per i reati di concussione per costrizione e prostituzione minorile.”