A pochi giorni dalla sua morte viene reso pubblico il video-testamento di Erich Priebke. Nel breve filmato l’ex Ss parla al suo legale dell’esecuzione alle Fosse Ardeatine. “L’esecuzione – ammette Priebke – fu terribile ma era impossibile dire no”. Secondo l’ex capitano delle Ss, l’attentato di via Rasella (che scatenò poi l’eccidio) sarebbe stato compito “apposta” dai Gap comunisti per “provocare la rappresaglia tedesca ed ottenere in cambio la rivolta da parte della popolazione”. “Fu fatto sapendo che dopo l’attentato viene la rappresaglia poichè Kesselring quando ha preso il suo comando in Italia ha fatto mettere sui muri un avviso che spiegava che qualunque attentato contro i tedeschi era punito con la rappresaglia”. “Questo è risaputo – dice ancora Priebke – e loro lo hanno fatto a proposito perchè pensavano che una nostra rappresaglia poteva creare una rivoluzione della popolazione”.
L’ordine di eseguire la rappresaglia fu dato al capitano Schultz. “Il capitano Schultz – racconta Priebke nel video – fu eletto da Kappler come organizzatore della rappresaglia. Lui era già stato in guerra nel fronte contro i russi ed era più abituato alla morte e alle rappresaglie. Per noi, per me e gli altri, era una cosa terribile”. L’ex capitano delle Ss rivela di “non aver mai dimenticato” quel tragico fatto. “Per me l’ordine di partecipare all’azione fu una grande tragedia intima. Penso ai morti con venerazione e mi sento unito ai vivi nel loro dolore”.
Intanto non si fermano le polemiche circa lo svolgimento dei funerali di Priebke. Paolo Giachini, legale dell’ex Ss, ha rivelato che il suo assistito incontrò i familiari di “alcuni caduti delle Fosse Ardeatine”. “Non è vero che non si è pentito. Si è incontrato con quattro parenti di vittime delle Fosse Ardeatine, con cui ha stretto una buona amicizia e loro gli hanno esternato con chiarezza il loro perdono”.
Andrea Turco