Giovedì è stata una nuova giornata di protesta in Cile: a circa un mese dallo svolgimento delle prossime elezioni presidenziali e parlamentari, le principali organizzazioni studentesche hanno guidato le manifestazioni di migliaia di giovani reclamando delle profonde riforme del sistema scolastico. I leader della Confederación de Estudiantes de Chile (CONFECH), della Coordinadora Nacional de Estudiantes Secundarios (CONES) e dell’Asamblea Coordinadora de Estudiantes Secundarios hanno annunciato che le manifestazioni di giovedì nelle città di tutto il Paese avevano come obiettivo quello di inviare un messaggio ai candidati presidenziali riguardo alla necessità di riformare il sistema scolastico ereditato dalla dittatura di Augusto Pinochet.
Le organizzazioni studentesche hanno sollecitato i candidati a specificare più concretamente i loro programmi nell’ambito dell’istruzione pubblica, in particolare le riforme da loro proposte. Nell’agosto 2011, dopo non aver accettato la proposta del governo cileno per raggiungere un accordo sulla riorganizzazione dell’istruzione, i leader dei movimenti studenteschi realizzarono un imponente sciopero nazionale.
In particolare, le proteste del 4 agosto 2011 ebbero conseguenze disastrose: oltre 800 dimostranti furono arrestati a seguito degli incidenti avvenuti a Santiago, mentre la sera fu organizzato il cacerolazo, una forma di protesta rumorosa collettiva, attuata con pentole e padelle.
Recentemente, in occasione delle celebrazioni per il quarantesimo anniversario del colpo di Stato contro il governo di Salvador Allende, le organizzazioni studentesche hanno realizzato un documento in cui si chiedono maggiori garanzie per l’istruzione e per il finanziamento di sovvenzioni statali alle scuole. Le proposte includono un contributo finanziario per le università statali e un sostanziale aumento dei contributi fiscali diretti.
Le contestazioni a proposito dell’istruzione gratuita non sono casuali: infatti, molte famiglie in Cile sono costrette a indebitarsi per garantire un’istruzione ai propri figli. Infatti, basti pensare che il costo dell’accesso alle università più importanti del Paese è quattro volte superiore a quello di qualsiasi istituto europeo.