Matteo Renzi, candidato alla segreteria del Partito Democratico, annuncia la ricandidatura a sindaco di Firenze. Renzi, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, spiega: “il doppio incarico non è un problema. Epifani ne ha tre“.
Parlando della politica italiana, Renzi ha sottolinea la necessità di “una rivoluzione capillare che non passa dalle legge di Stabilità ma dalla riconsiderazione del sistema italiano. Lo sostegno da tempo. Ho un unico rammarico: non aver spiegato a sufficienza che la rottamazione non è solo il sacrosanto ricambio generazionale. Quello di cui l’Italia ha bisogno non è cambiare tutto ma cambiare tutti. Ognuno nella sua testa dovrebbe cambiare un pezzettino. Anche l’establishment economico e finanziario che ha colpe forse non più gravi di quelle dei politici ma ha fatto perdere tempo e occasioni all’Italia”.
Secondo Renzi non è possibile accettare “con un modello dirigista con lo Stato che decide e la Cassa depositi e prestiti che fa da tappabuchi. Per salvare un’azienda non si metta mano ai soldi delle vecchiette”.
Renzi e la sua idea di Partito Democratico – Il sindaco di Firenze si candida a guidare il Pd “per cambiarlo. Non per fare il grillo parlante di quello che fa oggi il governo ma per costruire un partito nuovo che non conclude affari con i capitani coraggiosi, che sta in mezzo alla gente”.
Matteo Renzi risponde a Massimo D’Alema – Riferendosi al giudizio di D’Alema, sul fatto di logorare Letta per non logorarsi, Renzi sottolinea: “è un giudizio sbagliato. D’Alema è una persona intelligente ma questa sua qualità non lo mette al riparo da errori di giudizio”. Attaccare Letta? “La cronaca di questi sei mesi ha smentito chi mi accusava di cospirare. Continuo a non dare alcun alibi a chi mi accusa di voler criticare il governo per anticiparne la fine. Io non attacco il governo. Parlo di quello che serve all’Italia nei prossimi anni. Convinto che l’Italia possa avere un futuro straordinario”.