Nel giorno dello sciopero dei trasporti, che ha parzialmente bloccato la capitale, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ai microfoni di Radio 24, lancia una dura critica al governo Letta. Incalzata da Giovanni Minoli, afferma che l’esecutivo guidato da Enrico Letta “è un governicchio perché non sceglie. Decide un pochino per uno senza determinare cambiamento”. Rincarando la dose, la segretaria afferma che questo governo “ha scelto di mettere la stabilità prima della scelta del fare”, non dando quindi la giusta importanza al lavoro.
Il giudizio è negativo anche sull’applicazione pratica della politica economica dell’esecutivo: la legge di stabilità. Già la Uil aveva chiesto lo sciopero generale contro la finanziaria. Dalle parole di Susanna Camusso, lo sciopero sembra ormai una scelta obbligata, purché “ci sia un orientamento unitario” dato che è ancora “la voce che fa dire ai lavoratori ciò che pensano”. Sull’unitarietà dell’iniziativa si deciderà lunedì in un incontro con la Cisl e la Uil. Pressata poi dallo storico giornalista Rai afferma che “chissà, potrebbe cadere il governo”.
Aspro giudizio anche sull’ipotetico salvataggio di Alitalia garantito dalle Poste: “è una pezza dell’ultimo minuto”. E’, secondo Camusso, un’ulteriore dimostrazione di “assenza di idee e di strumenti“ della politica industriale italiana che, ancora una volta, ha visto un grande “tema non essere affrontato per tempo”. Peggiore di tutto questo, continua, sarebbe potuta essere la “liquidazione dell’azienda”.
Infine un giudizio amaro sul suo predecessore in Corso Italia, ora segretario del Partito Democratico, Guglielmo Epifani. Secondo Camusso il deputato Pd “fa cose molto diverse da prima, ma non è cambiato molto. Il lavoro ora non è più centrale come era nel periodo precedente”.