Mario Monti dopo essersi presentato agli italiani ‘l’uomo della sobrietà’ sta rivelando negli ultimi giorni il suo carattere di “rottura”.
La contesa è tutta interna a Scelta Civica: movimento politico fondato dal senatore a vita, già premier, Monti. Dopo le dimissioni da presidente di Scelta Civica Monti ha a più riprese attaccato i suoi ex colleghi di partito.
Oggi in una intervista al Corriere della Sera Monti ha dichiarato “Senza di noi, il Pdl avrebbe la maggioranza alla Camera e al Senato, Berlusconi sarebbe diventato a sua scelta Presidente della Repubblica o presidente del Consiglio, e avrebbe deciso da chi sarebbe stata occupata l’altra posizione”.
Monti rivendica il ruolo del movimento politico che ha fondato: “Scelta civica ha contribuito a costruire la grande coalizione, a ristabilire quel rispetto per la politica europea e per il bilancio pubblico che nella campagna elettorale era stato gettato alle ortiche. Senza di noi, il corso della storia italiana sarebbe stato leggermente diverso”.
Quanto alla sua decisione di lasciare la guida del movimento secondo Mario Monti “serviva una ventata che spazzasse via la nebbia, al cui riparo undici senatori, più un senatore al governo, operavano per uno snaturamento di Scelta civica. In particolare due capitani di lungo corso: il senatore Pier Ferdinando Casini e il ministro Mario Mauro, più altri improbabili compagni di viaggio”.
Mario Monti rimarca le differenze tra due modi di vivere la politica: “c’è tutta la differenza -sottolinea ancora l’ex premier- tra una politica dei contenuti, l’unica che interessa a noi,e una politica tipo GPS, cioè dei posizionamenti, degli schieramenti, l’unica che forse interessa ad altri, sopraffini professionisti della politica. Ma Mauro e Casini paiono molto attivi su un secondo snaturamento di Scelta civica, dissolvere il nostro movimento in un nuovo soggetto ‘moderato’, aperto a quanto pare anche al Pdl”.
Casini accusa Monti di doppia morale – Secondo Pier Ferdinando Casini “siamo in situazione drammatica e c’è chi si comporta con la doppia morale: al mattino dichiara la sua solidarietà a Letta e poi cosparge il cammino di ostacoli e difficoltà”.