Cuperlo candidato alle primarie del Partito Democratico.
Di questa storia conosciamo già lo scontato finale: arriverà secondo. Gianni Cuperlo, l’ultimo segretario della Federazione dei Giovani Comunisti Italiani, il candidato alla segreteria nazionale del Pd, per conto dei cosiddetti “Giovani Turchi”, non riuscirà a sconfiggere Matteo Renzi nelle primarie dell’8 dicembre. Ma in questo modo suggellerà un aspetto psicologico e politico fondamentale per gran parte del gruppo dirigente formatosi nell’ultima segreteria Bersani. Adesso la patente teorica della “sinistra del partito” non potrà più negargliela nessuno. Un ragionamento cartesiano, una sorta di “cogito ergo sum” che formalizzando la collocazione intra partito della componente “turca” gli consentirà di avere un’identità definita. La massima di veltroniana memoria “meglio perdere che perdersi”, successivo alle elezioni europee del 1999, sembra aver fatto breccia tra chi è cresciuto politicamente con Massimo D’Alema come proprio punto di riferimento.
Nonostante il finale sia scontato è l’intreccio ad essere singolare. Più che altro perché fuoriesce da qualsiasi canone logico ed al tempo stesso politico.
In primo luogo c’è da chiedersi: tra i tanti, perché Cuperlo? In quella che è stata la nuova sinistra del Pd sono emersi negli ultimi anni tre punti di riferimento (che hanno perlopiù animato la componente di “Rifare l’Italia”): Fassina, Orfini e Orlando. Due di questi (per adesso) sono impegnati nell’esecutivo Letta mentre Orfini come sappiamo non si è candidato alla segreteria. E’ stato dunque scelto Cuperlo, già responsabile comunicazione del Ds fassiniani (prima di Roberto Cuillo) e capo delle fondazioni e dei centri studi di area Pd. Una candidatura dall’alta caratura intellettuale in grado di ampliare un fronte che si sarebbe riconosciuto più facilmente in una personalità più defilata rispetto al già citato trittico delle meraviglie.
La cosa che sconcerta è dunque il motivo per cui, pur volendo allargare il fronte cuperliano, lo stesso Cuperlo abbia fatto alcune scelte.
-In primo luogo Gianni Cuperlo ha presentato la sua candidatura al cinema Farnese: un cinema storico del centro di Roma che però appare oggettivamente troppo piccolo per ospitare la kermesse principale di un candidato alla segreteria del Pd come Cuperlo. Tanto che molta gente è rimasta fuori dal cinema ricordando la vicenda dell’Ambra Jovinelli, dove Bersani chiuse la campagna elettorale nel febbraio di quest’anno tra gente che rimasta fuori dal teatro già discettava sulla lungimiranza grillina nel “prenotare” l’oceanica Piazza San Giovanni.
-In secondo luogo Cuperlo, sempre al Farnese, ha duettato con l’ex segretario del Pd Pierluigi Bersani. In quale paese d’Europa, un candidato desideroso di scalare i vertici del principale partito della sinistra nazionale, si farebbe fotografare accanto ad un esponente come Bersani reduce da una serie di sconfitte clamorose negli ultimi mesi (sconfitta alle politica, incapacità tattico-strategico nell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica)?
-Un terzo aspetto interessante è la modalità scelta da Cuperlo per organizzare un incontro tra la sua candidatura e le giovani generazioni: ha scelto una modalità comunicativa (lo streaming) e un format (seduto in mezzo ad una platea giovanile) del tutto identica a quella che lo stesso Bersani utilizzò il 25 ottobre 2010 presso il Tempio di Adriano di Roma. Anche in questo, tocca prenderne atto, Cuperlo intende apparire più in continuità che in discontinuità all’operato di Bersani.
-Infine è da segnalare come, pur avendo dato vita ad una metafora calcistica da vero intenditore, Cuperlo si sia paragonato all’ex terzino del Cagliari Niccolai. Colonna del Cagliari campione d’Italia, ma nell’immaginario collettivo autore di splendide autoreti.
Alla luce di tutto ciò c’è da chiedere a Gianni Cuperlo: trattasi di una strategia deliberata o di semplice noncuranza? Non è una domanda da ghostwriter, ma è semplicemente chiedersi quanto la sua candidatura è in continuità con la segreteria precedente. Perché se lo fosse molto, ci sarebbe da chiedersi perché, una ricetta che non ha funzionato a febbraio, dovrebbe funzionare dall’8 dicembre in poi.
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