Partita la campagna delle primarie democratiche, il candidato favorito Matteo Renzi riceve l’ennesimo endorsement di lusso: il riferimento (calzante) è a Flavio Briatore, personaggio ormai noto alle cronache mondane non solo per il suo stile di vita, ma anche per l’incontro avuto con il sindaco di Firenze soltanto qualche settimana fa.
In un’intervista rilasciata a Maria Latella, negli studi di SkyTg24, l’imprenditore piemontese ha dato il suo parere sul nuovo assetto del centrodestra post-berlusconiano: “Berlusconi, dopo tutto quello che fatto, nel momento di debolezza l’hanno pugnalato alle spalle – ha attaccato l’ex team manager della scuderia Benetton –. Alfano ha sicuramente la sindrome del delfino e lo ha pugnalato. Questi non vogliono le elezioni perché sanno che sono finiti”.
Da sempre elettore dell’amico Silvio Berlusconi, Briatore ha spiegato che Alfano il Bruto e i parlamentari a lui fedeli non avranno alcun futuro: “Tutti assieme non prenderebbero il 3% senza il Cavaliere”. Quindi ha concluso: “Se non sarà Berlusconi a guidare Forza Italia, voterò Renzi”.
Poi è arrivata indirettamente una futura proposta di governo proprio all’indirizzo dell’ex rottamatore: “In Italia non esiste meritocrazia, i soliti noti partecipano e i politici gli danno una mano – ha fatto notare Briatore –. Manager che fanno danni alle ferrovie e poi li mandano all’Alitalia e rovinano pure quella e gli diamo soldi per mandarli via. La rivoluzione si deve fare, ma la deve fare la politica. Al governo ci vogliono persone competenti”.
“La rivoluzione si deve fare”: diversamente da quanto annunciato, Matteo Renzi ha ottenuto la prima larga intesa del (possibile) nuovo corso democratico.
Fabrizio Neironi