La Nigeria dice addio all’odiata unità di polizia SARS, ma le proteste continuano
Attraverso una direttiva, domenica 11 ottobre la Presidenza della Nigeria ha sciolto l’odiata Squadra Speciale Anti Rapina, meglio nota con l’acronimo SARS (Special Anti-Robbery Squad). La decisione delle autorità è giunta dopo giorni di proteste che hanno coinvolto centinaia di manifestanti in tutto il paese.
La violenza delle autorità di pubblica sicurezza è da settimane al centro delle proteste della popolazione. I cittadini hanno iniziato a manifestare il proprio dissenso sui social network, utilizzando l’hashtag #endSARS, per poi riversarsi nelle strade.
Le proteste sono state generalmente pacifiche, trasformandosi in scontri con la polizia solamente in alcuni casi. Nella capitale Abuja, per esempio, la polizia ha utilizzato cannoni ad acqua e gas lacrimogeno per disperdere la folla. Diverse persone sono finite in ospedale, e almeno un manifestante è deceduto. Su alcuni media è circolata la notizia dell’utilizzo di munizioni vere da parte di alcuni reparti della polizia.
Manifestazioni di solidarietà si sono inoltre svolte in altre aree del mondo, soprattutto in quei paesi, come la Gran Bretagna, che accolgono il maggior numero di cittadini nigeriani.
Nonostante lo scioglimento dell’odiata unità di polizia, le proteste in Nigeria andranno avanti. I manifestanti chiedono infatti che si ponga un limite all’azione di tutte le autorità di sicurezza, anch’esse accusate di perpetrare abusi tra cui l’arresto indiscriminato e l’utilizzo della tortura.
Amnesty International ha documentato 82 episodi di violazione dei diritti umani da parte della polizia nigeriana nel periodo compreso tra gennaio 2017 e maggio 2020.
Non è inoltre chiaro il destino dei membri della SARS. Le autorità hanno dichiarato che essi verranno dispiegati altrove, senza tuttavia specificare né il luogo, né il ruolo. Non è inoltre stato chiarito se vi sarà un’investigazione sugli abusi perpetrati, né se gli eventuali responsabili saranno puniti.
Il presidente Muhammadu Buhari ha dichiarato che la smobilitazione della SARS è solamente la prima di una serie di iniziative che si propongono di riformare le autorità di polizia.
I cittadini nigeriani non vogliono perdere l’ennesima occasione per riformare il paese. Ora spetta alle autorità politiche il compito di prendere concreti provvedimenti per accontentare la popolazione. Se alle parole non seguiranno i fatti, le conseguenze sulla stabilità interna saranno imprevedibili.