Pdl, falchi e governativi si scontrano sulla legge di Stabilità
L’unità del Pdl invocata più volte da Silvio Berlusconi sembra essere una mera chimera. Falchi e governisti tornano a scontrarsi. Questa volta a far scattare la chiamata alle armi sono le continue critiche da parte di alcuni esponenti del Pdl alla legge di stabilità. E così ventiquattro senatori scendono in campo personalmente per difendere il governo dagli attacchi. “Non condividiamo le critiche distruttive e permanenti al governo di parte del Pdl alla legge di stabilità e all’operato del governo di cui cinque nostri ministri fanno parte e a cui abbiamo riconfermato la fiducia meno di tre settimane fa su indicazione dello stesso presidente Berlusconi”.
A far scoppiare la miccia sarebbe stata un’affermazione infelice della senatrice del Pdl Cinzia Bonfrisco che aveva definito il ministro Quagliariello “traditore”. “Con riferimento alle dichiarazioni della collega Bonfrisco – si legge – non è tollerabile che i toni e il linguaggio del dibattito politico dentro il Pdl degradino fino al livello utilizzato oggi nei confronti del ministro Quagliariello e in questi giorni nei confronti di coloro che hanno espresso determinate posizioni”. A scriverlo sono i senatori Pdl Piero Aiello, Andrea Augello, Antonio Azzollini, Laura Bianconi, Giovanni Bilardi, Antonio Stefano Caridi, Federica Chiavaroli, Riccardo Conti, Francesco Colucci, Luigi Compagna, Nico D’Ascola, Claudio Fazzone, Roberto Formigoni, Antonio Gentile, Carlo Giovanardi, Marcello Gualdani, Giuseppe Marinello, Bruno Mancuso, Paolo Naccarato, Giuseppe Pagano, Maurizio Sacconi, Francesco Scoma, Salvatore Torrisi, Guido Viceconte.
“Il confronto nel nostro gruppo e nel nostro partito deve riacquistare correttezza- spiegano i senatori – In caso contrario, i reiterati richiami all’unità suonerebbero come moneta falsa, dietro la quale si cela la volontà di determinare una incompatibilità di fatto”.
La replica dei falchi non si è fatta attendere. Il primo a rispondere è stato Sandro Bondi, coordinatore Pdl: “Non dubito che il segretario Alfano e il capogruppo Schifani vorranno stigmatizzare la dichiarazione di 24 senatori Pdl, fatto gravissimo in quanto espressione di una corrente organizzata, attraverso cui si pretenderebbe di limitare in modi e toni inusuali il libero e legittimo confronto apertosi nel nostro partito sulla legge di stabilita”. Per il deputato pidiellino Francesco Giro la nota del gruppo dei 24 è “fuori luogo”: “Mi chiedo perché essere così inutilmente difensivi rispetto ad una manovra che non è piu figlia di nessuno per quanto è scritta male”.
Andrea Turco