Matteo Renzi “Voglio vincere. Niente puzza sotto il naso”
Matteo Renzi in corsa per la segreteria del Partito Democratico, intervistato da Repubblica.it, torna ad affrontare i principali temi dell’attualità politica. Il sindaco di Firenze Renzi ribadisce un concetto già espresso altre volte: “Se noi vogliamo vincere le elezioni, qualcosa al centrodestra e Grillo va preso. Se non lo prendiamo, ci tocca prendere il voto di Brunetta in Parlamento”.
Renzi senza giri di parole spiega: “Io non so che farmene della sinistra che non vince, che ha la puzza sotto il naso, che si crogiuola sul che bello è partecipare. Mi manda fuori di testa. Mi si dice che sono rozzo, che non si fa politica solo per vincere, si ma ogni tanto almeno per caso si può vincere”.
Renzi, tasse e Maradona – Secondo Renzi “abbassare le tasse è un valore fondamentale della sinistra” e porta come esempio l’operato da sindaco di Firenze: “posso parlarle di quello che ho fatto da sindaco, una delle prime cose che ho fatto è stato abbassare le aliquote Irpef”. Rispetto al gesto contro Equitalia di Maradona, ospite di Fabio Fazio, per Renzi “Maradona ha sbagliato, probabilmente Fazio avrebbe dovuto essere più duro ma guardare Maradona-Fazio è uno specchietto per le allodole. Qui c’è un problema etico”.
Renzi e la legge elettorale – L’aspirante segretario del Pd è dell’avviso che “finite le larghe intese che sono una parentesi, maggioritario secco”.
Renzi “Il centro è una balla mediatica” – Secondo Renzi, convinto bipolarista, “il centro è una balla mediatica. C’è Monti che litiga con Casini, hai quello che litiga con l’altro. E c’e’ persino Fini nel centro. Ma chi c’è nel centro? Il partito del centro, in un modello bipolare semplificato, come quello che gli italiani vogliono, non esiste”.
Matteo Renzi “Amnistia diseducativa” – Matteo Renzi ha ribadito il suo no a ogni ipotesi di amnistia e ha assicurato di averla sempre pensata cosi nonostante fra i 100 punti della Leopolda di qualche anno fa vi fosse un accenno. “L’indulto del 2006 cosa ci ha insegnato? Che dopo qualche anno sono tornate le carceri piene. La mia opinione, nel rispetto dell’opinione del Presidente della Repubblica è questa: fare un provvedimento di clemenza dopo 7 anni è diseducativo, non risponde alle esigenze della popolazione carceraria e non è serio”.